Il Cimitero delle Fontanelle di Napoli e il Miglio Sacro di Rione Sanità

cimitero fontanelle -studiogabriotomelleri

C’è un luogo a Napoli di cui avevamo sentito parlare anni fa e sul quale ci era sempre rimasta una grandissima curiosità, e questo posto è quello di cui vi stiamo per parlare: il cimitero delle Fontanelle.

Le foto che vedete già vi faranno capire che stiamo parlando di qualcosa di molto particolare e visitandolo rimarrete sicuramente colpiti da questa realtà probabilmente unica, ma se recandovi in visita al cimitero delle Fontanelle vi perderete i racconti che lo spiegano, state certi che avrete perso tanto, tantissimo, dell’esperienza.
cimitero fontanelle -studiogabriotomelleri-9

Come visitare il Cimitero delle Fontanelle

Il Cimitero delle Fontanelle si trova all’interno del Rione Sanità, uno dei quartieri che non gode di miglior fama della città, ma che sarebbe un delitto perdere durante una visita a Napoli, per gli immensi tesori che possiede tra i quali anche (ma non solo) il cimitero delle Fontanelle.

Rione Sanità è un luogo speciale, che sa accoglierti e che parla tanto attraverso i suoi muri, le sue strade, la sua gente e i suoi sapori, ma se vi sentite intimiditi ad affrontarlo, piuttosto che rinunciare a visitarlo, fatelo in modo da sentirvi sicuri e cioè visitatelo accompagnati da chi in Rione Sanità ci vive e lavora ogni giorno: i ragazzi della Cooperativa La Paranza.
cimitero delle fontanelle -studiogabriotomelleri-5

La Cooperativa La Paranza ha una storia che da sola avrebbe bisogno di un libro per essere raccontata, ma quello che ci preme raccontarvi di loro in questo momento è che hanno ideato un percorso di visita che percorre l’intero Rione Sanità chiamato il MIGLIO SACRO.

Il percorso del Miglio Sacro si può fare tutte le domeniche con partenza alle 9:30 dall’ingresso delle Catacombe di Napoli ed è disponibile su prenotazione; tocca tappe imperdibili come i due incredibili siti delle Catacombe di San Gaudioso e  delle Catacombe di San Gennaro, e lo stesso cimitero delle Fontanelle.

Ci troviamo nella collina di Materdei, anzi sotto: qui infatti delle antiche ed enormi cave di tufo hanno fornito fino al 1600  il materiale per costruire la città di Napoli.

Fu nel 1656, anno della peste che provocò almeno trecentomila morti che le cave di tufo cominciarono ad essere usate come luogo di sepoltura e continuarono fino all’epidemia di colera del 1836.

cimitero fontanelle -studiogabriotomelleri-7

Il luogo si presenta come un gigantesco ossario, cumuli di teschi, barricate di ossa, disposte ordinatamente lungo le pareti dei timpani scavati nella roccia.

Se già questo scenario ha del surreale, è solo avvicinandovi che noterete che intorno a molti teschi vi si trovano una serie strampalata di oggetti: fotografie, sigarette, biglietti dell’autobus, collanine, monete.

Guardando meglio vedrete anche che alcuni teschi sono chiusi in delle ricche teche, altri in umili scatoline di cartone.

Quello che vi stiamo raccontando è l’esternazione del cosiddetto culto delle anime pezzentelle. A fine dell’ Ottocento, quando padre Gaetano Barbati si prese il compito di disporre in ordine le migliaia di ossa anonime, nacque questa usanza di adottare alcuni dei teschi dell’ossario, le anime pezzentelle appunto, che venivano puliti, posti in teche a seconda delle possibilità economiche dell’adottante, per ottenere in cambio di protezione.

L’usanza diventò in breve tempo un culto quasi pagano, al cranio si chiedeva qualsiasi cosa: i numeri del lotto, di trovar marito, di ottenere un lavoro. Addirittura se il cranio adottato non esaudiva le preghiere era possibile sostituirlo con un protettore più efficace. Anche le adesso le cose non sono più come prima, tutt’ora l’usanza è rimasta e così i biglietti dell’autobus messi vicino a un teschio sono il piccolo tributo di chi dice con quel gesto di essere andato in pellegrinaggio, la sigaretta in bocca ad un altro teschio non è uno scherzo di cattivo gusto ma un ringraziamento per essere riusciti a smettere di fumare, i braccialettini e le collanine con il cuore sono un grazie per aver trovato l’anima gemella…

Il luogo, che è visitabile anche gratuitamente senza guida, emana un fascino particolare ma davvero non sarebbe stato lo stesso senza i racconti di Adele che, oltre ad essere storica dell’arte, è una di coloro che nel maggio 2010 con una pacifica occupazione del cimitero delle Fontanelle, hanno convinto l’Amministrazione Comunale a riaprirlo dopo essere stato chiuso dalla Chiesa nel 1969 proprio per impedire il proliferare di questo culto.

cimitero delle fontanelle -studiogabriotomelleri-2

Il Cimitero delle Fontanelle di Napoli e il Miglio Sacro di Rione Sanità ultima modifica: 2016-04-19T17:38:44+02:00 da patrizia

«

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *