Fossano è uno dei più grandi comuni della provincia di Cuneo e fa parte delle cosiddette sette sorelle: le città più importanti della provincia di Cuneo. Le altre sono Cuneo stessa, Alba, Bra, Mondovì, Savigliano e Saluzzo.

Siamo stati in questo particolare borgo piemontese grazie agli Itinerari Terre dei Savoia che ci hanno fatto scoprire i gioielli di questo territorio.

Prima di tutto il Castello dei Principi di Acaja: dalla forma insolita che affaccia sulla pianura circostante ci mostra subito come questo paese sia stato nei secoli un punto difensivo strategico.

Costruito agli inizi del 1300 da Filippo I d’Acaja, ha una struttura gotica a pianta quadrata formata da poderose torri agli angoli collegate da passaggi merlati che tradisce la sua originaria funzione di fortezza. Furono i Savoia a trasformarlo in residenza signorile un secolo più tardi.

Nei secoli ha cambiato più volte uso ospitando prima il carcere poi una caserma, mentre adesso è stato finalmente convertito ad una funzione culturale didattica ospitando un’ampia biblioteca.

Bellissima anche la Chiesa della Santissima Trinità, comunemente detta Chiesa dei Battuti Rossi, dell’architetto Francesco Gallo  in uno stile barocco molto raffinato: l’edificio è interamente in cotto e la sua particolarità sta nella facciata concava. Vicino alla chiesa si può vedere l’ospedale Civile, anch’esso realizzato dal Gallo e rivestito esternamente nello stesso cotto

Infine una bellissima sorpresa ce l’ha riservata il Duomo di Fossano

Si trova nel centro del corso principale ed è una grande costruzione del 1700 con un massiccio campanile chiaramente precedente, all’interno oltre le reliquie di San Giovenale patrono della città, il vero “tesoro” di questa chiesa è costituito dal suo sagrestano.

Dopo pochissimi minuti che eravamo dentro ci si è avvicinato e, appurato che eravamo turisti, ci ha illustrato tutte le caratteristiche della chiesa, accendendo luci per farci notare particolari, portandoci nella sagrestia, facendoci scoprire ogni angolo del Duomo di Fossano. Un incontro inaspettato che ci ha regalato una visita interessantissima… a riprova che il territorio raccontato da chi lo vive ( e lo conosce e lo ama) ha tutto un altro gusto!