Durante il nostro soggiorno a Parigi ci hanno prenotato una cena al Cafè Marly. Per raggiungerlo chiaramente ci danno l’indirizzo: Rue de Rivoli 93, la via che costeggia il Louvre.

Camminiamo sotto i portici chiacchierando, superando alcuni tra i piu famosi hotel di Parigi e notiamo che i numeri dispari sono sul lato opposto della strada, su quel lato finiscono i Giardini di Tuileries e comincia il museo, continuiamo a camminare, Rue de Rivoli è lunga: evidentemente dobbiamo superare il complesso museale.

Sempre chiacchierando arriviamo all’incrocio, ricomincia la numerazione… 91. Ma come?

Torniamo indietro già spaventati da dover ricosteggiare tutto il museo e i giardini fino a chissà dove quando ci viene il dubbio… buttiamo l’occhio dentro l’arco di ingresso del cortile principale del Louvre e il 93 è proprio lì.

Il Cafè Marly è all’interno di un’ala dell’antico palazzo reale, e i suoi tavoli esterni sono nelle arcate che affacciano sulle piramidi di vetro più fotografate del mondo.

Fa freddino e decidiamo di mangiare all’interno. I bei saloni reali sono arredati con gusto, classico ma piuttosto di tendenza, il personale è composto da ragazze e ragazzi decisamente di bell’aspetto vestiti come se stessero andando ad una festa trendy chic, il servizio non è perfetto ma molto piacevole così come l’atmosfera del locale.

Mangiamo scegliendo da un menù molto semplice composto da pochi piatti fatti da materia prima costosissima ( caviale, foie gras, granchio ecc.) ma con elaborazione quasi nulla. La carta dei vini prevede poche bottiglie, francesi, e piuttosto costose.

La prima cosa che ti viene da dire è che il posto non merita, che con la stessa cifra avresti potuto mangiare in un ristorante più buono, ed è con questa idea che all’indomani ci siamo svegliati, dopo aver passato una piacevolissima serata.

Ma le impressioni a caldo non sempre sono le più veritiere. Adesso, a distanza di qualche mese la cena al Cafè Merly è in prima fila tra i ricordi bellissimi di quel viaggio.

Certo la mia terrina di granchio reale su letto di purea di avocado non era poi così difficile da creare e non necessitava di grande inventiva, così come non erano unici gli eclairs al cioccolato mangiati insieme al mojito fatto con menta freschissima nei tavolini sotto al portico che affacciano sulle piramidi illuminate in notturna dopo cena.

Ma è altrettanto certo che la cena non è soltanto un momento in cui si mangia.

Riuscire a vivere il cortile del Louvre nella quiete della notte è una esperienza quasi incredibile, un posto normalmente affollato all’inverosimile si spegne e diventa ancora più solenne con le sue piramidi illuminate che si riflettono nelle vasche d’acqua.

E quindi, si, il nostro consiglio è quello di andare al Cafè Marly, non per una cena unica, ma per una esperienza indimenticabile