Di cosa sia Fashion in Antwerp, come si sia svolta la sfilata e l’evento, e di tutto il mondo che una volta all’anno gira attorno al Waagnatie ve ne ha già parlato qui Patrizia.
Foto di moda ne ho già fatta qualcuna, ma sempre e solo in studio, dove lo studio poteva esser una galleria d’arte, un’ officina o un ristorante, con la calma di montar le luci, scegliere l’angolazione, pensare prima ancora di scattare a come doveva esser il risultato post prodotto, maledicendo in silenzio quando la modella o modello che fosse osava chiudere gli occhi o cadere in una poco piacevole smorfia della bocca rovinando accidentalmente uno scatto.
Anche per questo mi son dato al food, un bel piatto fermo, sempre sorridente..
Dicevo, foto di moda intesa come passerella mai fatte.
Mentre Patrizia era comodamente seduta nel suo posto riservato sulla platea, io avevo la mia area ben delimitata, scotch a dx e a sx, su una sorta di palco fatto di pallets. Tutto in stile nord europeo, preciso, pulito e molto bello da vedere, non pensate alla sagra della salsiccia..
Salgo, appoggio la mia borsa, poco consona agli standard dei colleghi, ma con una moglie stilista non puoi far altrimenti. Il fotografo alla mia destra, squadra la mia borsa, mi guarda, mi saluta e dice “bro go to the bar and get a case of beer!” Per un istante ho pensato che l’organizzazione fornisse, visto il caldo,una cassa da 24 bottiglie di birra a ciascun fotografo.. poi mi son accorto che sì la forniva, ma vuota, da usare come sgabello per starci seduto sopra o per avere un punto di vista più alto..
Prendo la mia cassa, torno sulla pedana e cerco di carpire i segreti di chi, diversamente da me, è più abituato a scattare ad una sfilata. Mi trovo tra amici, tutti Nikonisti (non ho mai capito la rivalità Nikon-Canon, io ho Nikon perché a casa mia c’era Nikon e mi sembrava sciocco comprare ottiche quando le potevi rubare..)
Guardo mentre entrambi i vicini montano le loro reflex. Iniziano i miei dubbi.. D4S alla mia destra, per i meno avvezzi alle sigle dei modelli è l’ammiraglia uscita in casa Nikon in occasione dei campionati di calcio brasiliani, macchina velocissima, e D4 alla mia sinistra più lenta e meno qualitativa della S ma pur sempre una reflex con indubbia inclinazione sportiva. Perchè dubbi? Perché io ho una D800, macchina da studio, genera un super-file (foto) enorme e bellissimo tre volte più pesante e qualitativo delle precitate D4 e D4S ma impiega più o meno il triplo del tempo a scriverlo, il che vuol dire lavorare ad iso più alti e poi sistemare eventuali buchi con il mio adorato Photoshop. Guardo le macchine aspettando che dalle loro comunissime borse porta macchine fotografiche escano anche gli obbiettivi. Chi alla mia destra ha investito una montagna di soldi per la D4S è stato un po’ troppo parco sull’ottica, e tra me e me penso “1 a 1 palla al centro tu hai la macchina veloce io l’ottica luminosa!”; a sinistra ahimè non mi va così bene, ottica uguale alla mia.. un giorno mia madre mi spiegherà perché sono sempre così competitivo anche quando non serve..
Inizia la sfilata, iniziamo a scattare. Ogni tanto sbircio il loro lavoro e vedo come siano meno attenti di me a inquadrature, angolazioni, luci, loro scattano, scattano, scattano, scattano..
Nella pausa dalla loro solita borsa entrambi estraggono un Mac e scaricano le foto.. Sempre più curioso guardo, spio.. Uno di loro inizia anche a post produrre, non usa photoshop.
Hai una D4, un 70-200 e non usi photoshop? Anche con lui siam pari: 2-2.
La sfilata ri-inizia, si ricomincia a scattare.
La seconda parte è più breve e più dinamica. Finisce la sfilata, finisce la sfida, giocata solo nella mia testa. I miei avversari ripongono le armi e io con loro. Ci salutiamo con il classico e forse inutile scambio di santini.
Il risultato? Questo che vedete.
Una Nikon D800, con un 70-200 f 2.8 a 800 iso focale media utilizzata 7.1 tempo esposizione 1 ottantesimo di secondo