SosBlogger a Cibus 2014

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Come vi avevamo anticipato, la nostra presenza all’importantissima fiera alimentare Cibus 2014 di Parma di quest’anno era legata al progetto sosblogger.

Questo non ci ha certo impedito di dare uno sguardo tra i moltissimi stand di questa golosissima manifestazione, trovare alcune interessanti novità, e soprattutto riabbracciare alcuni cari amici!

 

Ma cos’è sosblogger?

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Si tratta di un progetto portato avanti dal Consorzio Grana Padano ma che abbraccia le problematiche di tutela comuni a tutti i dop e igt italiani.

In parole semplici sosblogger è un progetto indirizzato al consumatore finale il cui fine è rendere chiara e conosciuta l’origine e le peculiarità dei prodotti tipici italiani, nella convinzione che la miglior forma di tutela sia la conoscenza e la cultura di quel prodotto.

Secondo Grana Padano il blogger, per tipo di pubblico e immediatezza di comunicazione, può essere un veicolo efficace per fare arrivare il messaggio giusto al pubblico giusto e da questo quindi nasce il nome dell’operazione.

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Ma di cosa stiamo parlando in buona sostanza? Parliamo di una persona che al supermercato si trova sullo scaffale decine di prodotti simili con prezzi a volte molto diversi  e che non riesce più a discernere come operare una scelta dal momento che il grande marchio non è più una garanzia, ma nemmeno il prezzo è spesso un giusto indice di scala.

Per capire bene queste dinamiche abbiamo incontrato alcuni grandi prodotti , e parlando con i loro consorzi di tutela siamo riusciti ad andare a fondo e capire il perchè di queste differenze.

Nella mia personale esperienza a sosblogger, due esempi sono stati davvero illuminanti: la mozzarella di bufala campana dop e l’aceto balsamico igt.

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La prima abbiamo scoperto avere un disciplinare incredibilmente complesso. La mozzarella di bufala campana DOP è creata esclusivamente da latte fresco di bufale razza “bufala mediterranea italiana” la cui qualità del latte e’ imparagonabile al latte di altre razze bufale. La loro produzione e’ minima,  circa 10 litri al giorno, con una percentuale di grasso del 9 % e questo e’ dovuto anche all’alimentazione estremamente curata.Il latte di bufala rende molto ma costa molto.Con 4 litri di latte si produce 1kg di mozzarella. Un litro di latte costa al produttore circa 1,30 euro.

E’ facile con queste cifre alla mano fare due conti.

Dall’altra parte c’è la mozzarella di bufala, che non ha nulla di tutte queste caratteristiche che può essere fatta anche in Germania per esempio, con il latte liofilizzato per esempio. La libertà di mercato ha portato a vendere mozzarelle decantate come specialità bavaresi, che se pur suonano come degli assurdi popolano i nostri supermercati, e quindi anche i carrelli di molti.

Riuscire a far passare questo messaggio non vuol dire boicottare i prodotti , vuol dire comprare con coscienza: io posso decidere di preferire una mozzarella di bufala rispetto ad una campana dop ma devo saperne la differenza, perchè la scelta economica ha un peso molto diverso quando si sa esattamente cosa si sacrifica!

SosBlogger a Cibus 2014 ultima modifica: 2014-05-12T09:29:49+01:00 da patrizia

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