La Peca è il ristorante due stelle Michelin di Lonigo (Vi) che Cinzia Boggian insieme ai due fratelli Portinari chefs conduce da anni con successo.
Cinzia l’abbiamo conosciuta durante la presentazione del suo libro Decorazioni Gourmet (ne abbiamo parlato qui) che tratta dei particolari centritavola con cui decora i tavoli del suo raffinato locale ; Gabrio ne ha immortalato alcuni quando siamo andati a trovarla.
Si perchè dopo aver conosciuto Cinzia la curiosità di provare La Peca è stata ancora maggiore di quanto fosse già prima per la indubbia fama che questo ristorante si porta appresso!
Rimaniamo subito stupiti per l’eleganza moderna dell’ambiente: design morbido e sobrio, quel giusto mix di classico e contemporaneo che rende l’ambiente estremamente confortevole ma non protagonista, un posto dove ti viene voglia di restare…e infatti quasi senza accorgercene abbiamo passato in queste sale 5 ore in totale confort e leggerezza…davvero non è cosa comune!
quindi bando alle ciance e occupiamoci della meravigliosa cena gourmand che abbiamo degustato
Cominciamo con le sfogliatine di benvenuto fatte con miglio, pomodoro, cipolla, patate viola e lingue di gatto al Parmigiano. D’istinto ne vorresti ordinare altre 12 per tipo, poi ti dai un contegno e pensi che sei solo all’inizio 😉
Un primo appetizer : salmone con alghe su crostino, crema di patate e frutto della passione. L’abbinamento di tutti questi sapori è veramente speciale e per quanto avessimo letto della cucina altamente creativa di chef Nicola Portinari rimaniamo piacevolmente stupiti, e davvero curiosi di cosa ci aspetterà.
Un altro antipasto, piccola opera d’arte : oliva ascolana con prosciutto acqua e limone …l’oliva ovviamente non era un’oliva anche se nell’aspetto lo era in tutto e per tutto..immaginatevi quindi la sorpresa tattile di trovarsi in bocca tutto il sapore dell’oliva in una consistenza del tutto diversa!
Si continua: La primavera nei campi e nel bosco: spugnole, prugnoli, fave e piselli su sottiletta di yogurt Non solo i singoli piatti sono estremamente equilibrati, ma anche la successione delle portate nel menù degustazione ( abbiamo lasciato carta bianca allo chef) è stata perfetta per tutta la cena un’alternanza di sapori e consistenze che ha lasciato il palato sempre perfettamente equilibrato e “leggero”
Caviale, ostrica, cetriolo, cremoso di maialino e Gin Tonic ecco per descrivere questo piatto ci vorrebbe una penna degna, non certo la mia! Il caviale abbinato all’ostrica con la nota diciamo “grassa” del maialino accompagnata da queste perle di cetriolo che già solo a vederle erano stupende: una esplosione di gusto pazzesca…ma poi il piccolo gin tonic (fatto con delle perle azzurre che si rompevano morbidamente in bocca rilasciando il loro contenuto) pulisce tutto, e il palato è pronto , “resettato” per provare nuovi sapori.
Ed ecco : Zotoli, calamaretti e seppie su spremuta di germinati con rape e sensazione di cocco e zenzero. Ancora un grande equilibrio di sapori e visivamente delle pennellate di colore che ben rappresentano la sensazione di gusto e di olfatto data da questo piatto
E’ la volta ora di un piatto della tradizione: Bigoli integrali con acciughe, alici marinate e gelato di cipolle rosse Chef Portinari reinterpreta questo piatto veneto con l’ azzardo del gelato di cipolle, ebbene il contrasto caldo freddo mette l’accento sulla forza di questi elementi poveri ma saporitissimi della cucina popolare creando un capolavoro
Con malcelato orgoglio vi dico che questo piatto l’abbiamo provato in anteprima: Anguilla affumicata al momento con alla base emulsioni di riso venere nero, lampone, yogurt. Servita con una misticanza di erbe aromatiche e germogli primaverili. Quando ci viene servito ha una pellicola iniziale sul piatto che tratteneva il profumo dell’ affumicatura, una volta aperto veniamo avvolti da questo aroma che poi ritroviamo mangiando: un coinvolgimento sensoriale totale.
Pronti ad un altro capolavoro? se non altro per l’aspetto: Fiore con il suo tubero di fegato grasso “mangiatutto” Come dice in nome di questa composizione si mangia davvero tutto, il grissino ricoperto di cioccolato salato, il fiore di purè di patata viola e petali, e ovviamente il “tubero” di fegato grasso ricoperto anch’esso di cioccolato salato e pistacchi, solo una parola: incredibile!
Si passa alla parte dolce, si passa ad un altro chef: Pierluigi Portinari che per prima cosa ci proprone questo delicatissimo sorbetto: Meringhe su latte concentrato, sorbetto alle fragole e marmellata di violette. Già solo il colore dovrebbe farvi intuire l’intensità di questo sorbetto
Il primo dolce che ci viene servito non è un dolce, è un’esperienza. Davanti al camino: bacco, tabacco, caffè caldo, legno di cedro e fumo di pipa con zucca alle spezie e cioccolato. Quando Cinzia arriva e ci spiega cosa succederà quando verserà il contenuto del bricchetto caldo che ha in mano sul cioccolato che copre il bicchiere del dessert non capisco molto bene, ma quando la miscela di caffè e rum sciogliendo il cioccolato si fa strada nel bicchiere e vengo investita da un aroma fumoso che sa di legni preziosi allora capisco…
Dobbiamo ancora riprenderci da questa esperienza unica che arriva la nota veramente dolce Uovo alle fragole, leggera mousse di mascarpone con granita di violette e piccole meringhe. Ci viene descritto come un dolce più tradizionale ma devo dire che di tradizionale c’è poco: a partire dalla forma incredibile per arrivare alla sorprendente granita di violette.
Questa è La Peca, come abbiamo detto nel titolo: un’esperienza indimenticabile!
p.s. A La Peca potrete portare anche i vostri cani: segnalandolo alla prenotazione vi riserveranno un tavolo con una posizione particolarmente tranquilla
1 Comment
Pingback: Lonigo , le sue ville e i suoi cavalli | Fashion for TravelFashion for Travel