Sagunto è uno di quei nomi che quando lo senti ti richiama alla memoria la storia e la scuola. Persino io, che non ho mai avuto una grande passione per questa materia, collego subito il nome di Sagunto a quello di Annibale, dei Romani antichi, delle guerre puniche.
In tutta onestà pensavo che Sagunto fosse uno di quei posti che non esistono più, il nome di una antica città romana che sopravvive nella storia e magari in qualche scavo archeologico.
La lunga storia di questa città è segnata nelle sua urbanistica, infatti la parte antica mantiene la configurazione di un borgo medievale, mentre la zona nuova,si è sviluppata nell’area più pianeggiante inglobando quelli che anticamente erano i sobborghi.
Nella parte antica salendo verso il Castillo si attraversa il quartiere ebraico: La Juderìa con strade strette e tortuose e case imbiancate a calce, vi si accede attraverso un arco, in Calle del Castillo, che segna l’ingresso nel quartiere.
Proseguendo la salita si arriva al monumento più celebrato di Sagunto: il teatro romano del I secolo parzialmente scavato nella collina. E’ stato recentemente restaurato ed è adesso vi si tengono rappresentazioni teatrali, riportandolo così al suo antico splendore.
Qui potete vedere una foto di come si presentava il teatro prima del restauro
Quando la salita finisce ci troviamo sulla collina dalla quale la città domina la pianura,e qui si trova un enorme castello, di quasi un chilometro di estensione, circondato da mura il cui tracciato romano e medievale si completa a vicenda. Il castello è prevalentemente arabo ma all’interno delle mure innumerevoli sono i resti sia iberici che romani. Lo spazio interno è suddiviso in sette piazze, comprendendo parti del foro, cisterne, mura di cinta e muri di contenimento, la basilica, la curia e le tabernae d’epoca romana.
Questa area archeologica è molto poco sfruttata e per questo motivo estremamente affascinante: si può passare le ore girando per la grande estensione senza dover seguire percorsi obbligati e incontrando pochi turisti, la vista da qui è meravigliosa e dopo la visita merita perdere un po’ di tempo contemplando la vallata seduti su questi antichi sassi!
La antica struttura romana ha subito grandi danni dal passaggio dei vari popoli che si sono avvicendati in questa città, ma la porticata piazza Mayor di Sagunto, conserva fusti di colonne di epoca romana e poco lontano sono visibili i resti del muro del tempio di Diana, che corrispondeva all’ Artemision, l’unico edificio che Annibale decise di non distruggere dopo la conquista di Sagunto
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