Cologna Veneta: siamo in provincia di Verona, ma praticamente equidistanti da Padova, Vicenza e Verona stessa; siamo in pianura padana, quella produttiva e per lo più silenziosa, ma che ha un fascino fatto da paesi dalla lunga storia e di gente che li ama profondamente.
Il durissimo dolce fatto unicamente di mandorle, miele, zucchero e albume viene celebrato nella famosa Festa del Mandorlato che si tiene ogni anno in concomitanza con l’8 Dicembre (quest’anno se ne celebrerà la 30esima edizione): ottima occasione per visitare questa deliziosa cittadina padana.
Se invece vi dovesse capitare di passare per Cologna Veneta in una stagione differente dimenticatevi il mandorlato ( semmai cercatelo negli spacci delle piccole aziende artigianali che sorgono appena oltre il confine cittadino) ma godetevi la vera bellezza di un luogo dagli echi di grandezza passata, che non conosce turismo e che è molto amato dai suoi abitanti.
Una passeggiata per Cologna Veneta vi farà scoprire i resti del Castello scaligero con la torre trasformata in campanile, l’imponente Duomo neoclassico davanti a cui un interessante museo archeologico (gratuito) mostra i reperti delle popolazioni venete ritrovati rovo aver fatto deviare il corso del fiume Guà.
E ancora il bellissimo Palazzo Pretorio sede del Comune e la torre civica.
Una piccola curiosità: di Cologna Veneta ne parla anche Dante che la conobbe in quanto ospite di Cangrande della Scala nel castello scaligero di Cologna Veneta che la nomine in un passo dell’inferno:
Egli avean cappe con cappucci bassi
Dinanzi agli occhi, fatte della taglia
Che in Cologna per li monaci fassi
(Inferno, XXIII, vv. 61-63)