Chef all’Opera, perchè questo nome?
Perchè siamo al al Teatro Valli che ospita la stagione lirica di Reggio Emilia e perchè abbiamo 4 famosissimi chef italiani. Gioco di parole più che azzeccato direi!
Chef all’Opera è una serata tenutasi il 24 maggio scorso voluta per commemorare il terremoto che proprio lo scorso anno ha messo a dura prova la popolazione emiliana. Il caso del Parmigiano Reggiano (600.000 forme cadute e 100 milioni di danni), che ha visto innescarsi un boom di richieste che ne hanno salvato miracolosamente il sistema produttivo, è diventato un po’ l’emblema della forza d’animo del popolo emiliano nella sua volontà di rialzarsi, e proprio il Parmigiano Reggiano infatti è stato scelto come tema di questa serata
Gianni D’Amato è un po’ il padrone di casa in questa iniziativa: la sua storia e quella del suo famoso ristorante Il Rigoletto di Reggiolo, che conduceva con sua moglie Fulvia, è emblematica come quella del parmigiano reggiano.
La struttura del ristorante, così come tutta la cittadina di Reggiolo, è stata gravemente compromessa dal terremoto e ad un anno di distanza abbiamo potuto noi stessi vedere (e documentare fotograficamente) le condizioni in cui versa. Il ristorante, come i tantissimi edifici danneggiati, è chiuso ma Gianni e Fulvia si sono inventati delle collaborazioni con i molti chef amici che gli hanno aperto le porte delle loro cucine creando “Il Rigoletto Itinerante”
E proprio alcuni di questi amici hanno risposto alla chiamata di Gianni a condividere con lui il palco del Valli e creare questa particolare serata.
Ecco quindi lo chef mediaticamente più famoso d’ Italia Bruno Barbieri
Gennaro Esposito, talentuoso chef del Ristorante La torre del Saracino
Mauro Uliassi che a Senigallia ha il noto ristorante che porta il suo nome
Sul palcoscenico del bellissimo teatro Valli è allestita una cucina a disposizione dei quattro cuochi stellati, forme di parmigiano reggiano troneggiano ovunque a ricordare l’ingrediente che sarà il protagonista dello spettacolo:
I bravissimi Licia Granello e Alfredo Taracchini Antonoras conducono la serata alternado i momenti di cucina live a interessanti dialoghi con produttori del territorio
Mentre gli chef si susseguono presentando ,e soprattutto preparando, la loro interpretazione del parmigiano reggiano.
Mauro Uliassi presenta un dessert: “Il parmigiano e l’ape. Gelato di Parmigiano reggiano, meringa all’idromele, miele barricato di Giorgio Poeta, e polline”
“Omaggio a Boccaccio. Ravioli ripieni di tonno capperi e acciughe, parmigiano reggiano e pomodori del piennolo” è la preparazione di Gennaro Esposito
Bruno Barbieri si cimenta con “Uova in cocotte con fonduta di parmigiano reggiano, polvere di bacon, nocciole e uova di salmone”
E infine Gianni d’Amato ci propone P.R.E.L. (come una lasagna).
Scrivo ci propone perchè alla fine dallo show cooking è stato allestito un ricco buffet dove tutti gli intervenuti hanno potuto degustare parmigiano reggiano, aceto balsamico, altri prodotti del territorio ma sopratutto la ricetta a dir poco squisita di Gianni D’Amato.
Una lasagna ripiena di erbazzone in cui esplode un cuore di crema di parmigiano reggiano il tutto abbinato ad una perfetta spuma di limone che acidifca al punto giusto la percezione in bocca…lo ammetto, ho fatto il bis! 🙂
E’ stato bello vedere tanta partecipazione; in un momento in cui l’arte culinaria affascina particolarmente il pubblico, questo evento è riuscito a riempire un teatro come il Valli mettendo l’attenzione su un tragico avvenimento della recente storia italiana che tende però a non essere più molto considerato, nonostante i problemi siano tutt’altro che risolti!
Bravi quindi gli chef che hanno prestato la loro bravura e la loro popolarità per dare lustro all’iniziativa e bravi soprattutto Gianni e Fulvia che invece che concentrarsi solo su un personale percorso di rinascita, hanno condiviso con la loro comunità le conoscenze eccellenti per richiamare l’attenzione dei media e creare quindi una sensibilizzazione diffusa che non può che giovare a tutti.
