Il nostro Vinitaly 2014

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Come ogni anno il Vinitaly arriva,e per quanto proviamo ad essere preparati, come un vortice cala sulla nostra città, stravolgendola per alcuni giorni , e poi passa lasciando un’onda più o meno lunga di ricordi, di polemiche ,di risorse.

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Il nostro Vinitaly quest’anno è stato molto positivo, abbiamo organizzato le nostre visite in base ai molti appuntamenti e abbiamo limitato il nostro “girovagare” senza meta tra i padiglioni a caccia di novità.

Questo ci ha permesso di ottimizzare i tempi, di conoscere molto bene le realtà che abbiamo avvicinato e di permettere alle aziende che ci hanno dedicato il loro tempo di presentarsi al meglio.

Oltre ad una approfondita conoscenza del Franciacorta, che per noi quest’anno è stato il protagonista assoluto del nostro Vinitaly ( e di cui vi parleremo), quest’anno ci siamo dedicati un po’ più del solito ai vigneti autoctoni del nostro Veneto, anzi della nostra Verona.

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Tra le varie esperienze due sono sicuramente da ricordare.

La prima è stata una interessantissima degustazione: la verticale di Amarone Rocca Sveva. L’enologo della cantina ci ha proposto ed illustrato le annate 2006 2004 2003 2001 e 2000 di quello che è il più famoso vino veronese, ad etichetta Rocca Sveva ( che ricordiamo essere il marchio di eccellenza della Cantina di Soave) . E’ stato molto stimolante ritrovare nel vino gli effetti climatici delle varie annate. Il 2003 per esempio, annata estremamente calda, ha dato all’ Amarone delle sfumature che quasi non sono sue, distaccandolo nettamente da tutte le altre bottiglie assaggiate. Perfetto il 2001 probabilmente giunto al suo momento perfetto per essere bevuto. Impegnativo ma estremamente completo e raffinato il riserva 2000 (48 mesi di affinamento in botte).

L’ Amarone non è un vino che personalmente amiamo particolarmente, motivo per cui è stato doppiamente interessante fare questa esperienza: per conoscerlo e capirlo meglio.

 

La seconda esperienza da ricordare riguarda una scoperta, questa volta casuale.

Girando tra gli stand, il pomeriggio dell’ultimo giorno di Vinitaly, per scattare qualche foto nei padiglioni ormai semi vuoti, incappiamo in un volto conosciuto ma che non avevamo idea si occupasse di vini.

Ci fermiamo e scopriamo così la cantina Clementi dell’azienda agricola Gnirega.

Inaspettatamente dei grandissimi vini: dal Rosso Veronese all’ Amarone passando per Valpolicella e Ripasso, una piccola cantina che lavoro con degli standard qualitativi che si sentono immediatamente in bocca, e…non vorrei essere ripetitiva, noi non siamo amanti di questa tipologia di vino, ma questi sono davvero qualcosa di diverso!

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Quello che forse è mancato un pochino nel Vinitaly di quest’anno è stato il “Fuori Vinitaly” che non vertesse esclusivamente sulle aziende di settore. Gli anni passati moltissime erano le attività che organizzavano piccoli eventi approfittando della grande quantità di gente messa in moto da questa manifestazione. Non sono comunque mancati gli appuntamenti interessanti: dal consueto grande party di Santa Margherita alle presentazioni di una serie di libri inerenti all’universo wine fatte da Carlo Vischi presso la Feltrinelli. In una di queste in particolare è stato un piacere conoscere Adua Villa, una esperta di vini a tutto tondo ed assolutamente anticonvenzionale che ha presentato il suo libro “Vino Rosso tacco 12” e il progetto #vinopop

Che dire in conclusione? Vinitaly è per Verona una realtà della massima importanza e sarebbe troppo facile fare critiche su cosa non funziona o su come la città non sia in grado di gestire e supportare un evento di tale portata: in fin dei conti Vinitaly è bello per chi vi partecipa ( produttori e non) anche perchè la città intera diventa Vinitaly stessa,una grande festa che si raccoglie intorno a questo particolare mondo, annullando per qualche giorno tutto quello che vino non è, cosa che in un centro più grande e organizzato non accadrebbe, diventerebbe una fiera come molte altre, una delle tante.

Detto questo è innegabile che vi siano delle cosa e cui è necessario mettere mano, e mi unisco in questo alla polemica giustamente portata avanti da molti produttori sull’ultima giornata di manifestazione in cui una miriade di persone , di cui anche molti giovanissimi, si sono lanciate alla caccia alla bottiglia abbandonata sugli stand da tracannare d’un fiato con effetti devastanti su loro stessi, sull’immagine della manifestazione, sull’umore di chi ha investito tanti tantissimi soldi per partecipare a quella che viene definita la più importante manifestazione enologica del mondo

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Il nostro Vinitaly 2014 ultima modifica: 2014-04-15T11:20:46+02:00 da patrizia

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