Le catacombe di San Gaudioso a Rione Sanità, Napoli

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Il Miglio Sacro è un percorso guidato che corre lungo l’intero Rione Sanità di Napoli permettendo non solo di conoscere con i propri occhi questa “chiacchierata” zona di Napoli accompagnati da guide (competenti e che nel Rione Sanità ci vivono), quanto di scoprire i tesori semi-sconosciuti ma davvero incredibili che questo quartiere nasconde.

Uno di questi tesori è il cimitero delle Fontanelle, di cui vi abbiamo parlato qui, uno meno conosciuto ma che è, senza esagerazione, una cosa unica al mondo nel suo genere sono le Catacombe di San Gaudioso.

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Ci troviamo nel cuore di Rione Sanità, all’interno della Basilica di Santa Maria della Sanità.

Se si spia dietro all’altare, si intravede una cripta il cui restauro sta per essere ultimato, da qui una piccola porta si apre su quello che non ti aspetti: le catacombe di San Gaudioso appunto.

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Le catacombe hanno una storia molto antica, sempre legata al culto della sepoltura dei morti, più volte abbandonate nel corso dei secoli fino ad arrivare al XVI secolo quando, con il ritrovamento sotto il fango di un affresco della Madonna, le catacombe vennero affidate ai Domenicani. Questi, in onore della Madonna della Sanità, ( che con la sua datazione intorno al V-VI secolo, è la più antica raffigurazione della Madonna di tutta la Campania), costruirono attorno alle catacombe la Basilica di Santa Maria della Sanità.

Qual é la particolarità delle Catacombe di San Gaudioso?

Sicuramente vi starete chiedendo cosa hanno di unico al mondo queste catacombe, e perché dovreste visitarle dal momento, che sempre a Rione Sanità vi si trovano anche quelle più conosciute e ben più grandi di San Gennaro, e se valga la pena di vederle entrambe o se piuttosto i due siti siano simili.

La risposta si trova nelle foto che state guardando e che sicuramente farete fatica a spiegarvi.

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Quando entrerete nelle Catacombe di San Gaudioso vi troverete in mezzo ad uno strano corridoio dove sfilano degli affreschi raffiguranti degli scheletri vestiti con un buco all’altezza di dove dovrebbe essere raffigurata la testa.

Soffermandoci meglio notiamo che i “buchi” sono in realtà crani rotti, e al nostro sguardo interrogativo la guida ci spiega l’unicità di questo posto legato ad una strana pratica rimasta in vigore per pochissimo tempo nel corso del XVII secolo

Sapete cos’è lo schiattamuorto?

In napoletano è il becchino, ma sono probabilmente pochi i napoletani che sanno che l’origine di questo nome è da ricercare proprio in questo luogo!

Per un breve periodo del XVII secolo la sepoltura di nobili ed ecclesiastici avveniva tramite la pratica della scolatura.

In sintesi i cadaveri venivano posti dentro alcune nicchie, le cosiddette cantarelle (visibili all’interno delle catacombe) con un vaso sottostante che raccogliesse i liquidi dei cadaveri. Per agevolare questa operazione i morti venivano punzecchiati e da qui deriva il nome appunto di schiattamuorto.

Sempre da questa pratica deriva l’imprecazione napoletana “Puozze sculà!” che sostanzialmente vuol dire “Che tu possa scolare” e cioè morire.

Una volta “scolato” il cadavere, le ossa venivano lavate e seppellite.

I crani invece venivano incastonati nel muro e l’artista Giovanni Balducci vi dipingeva intorno un affresco che raffigurasse qualcosa della vita terrena del defunto: attrezzi del mestiere e spesso anche una massima.

La pratica era talmente ritenuta segno di importanza e distinzione che l’artista stesso rinunciò ad essere pagato l compenso per poter essere sepolto anche lui nelle Catacombe di San Gaudioso.

Le Catacombe di san Gaudioso sono aperte tutti i giorni dalle 10 alle 13 e sono visitabili anche con lo speciale percorso del Miglio Sacro.

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Le catacombe di San Gaudioso a Rione Sanità, Napoli ultima modifica: 2016-04-29T12:19:05+01:00 da patrizia

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