Gli arrondissements di Parigi non sono solo delimitazioni geografiche dei quartieri, ma spesso incarnano spiriti diversi della città e attraversarli vuol dire capire questa metropoli attraverso la gente che la vive, e attraverso i luoghi vissuti dalla gente.
Che a noi piaccia fare lunghe passeggiate non è un mistero, ma nelle città in particolare…bhè credo che prendersi il tempo di percorrerle a piedi sia sicuramente il modo giusto per viverle al di là di una semplice fruizione turistica.
Allora il nostro consiglio è quello di regalarsi qualche giorno in più, prendere come dimora magari un appartamento piuttosto che un hotel ( su All-Paris-apartments se ne trova una amplissima scelta) e… muoversi a piedi!
Quando cammini a piedi le città più enormi diventano “umane”. Quella distanza che prima misuravi in fermate della metro e ti sembravano impossibili, dopo diventano un tragitto fattibile, quelle zone che prima erano delle isole a se’ stanti e scollegate( la tour Eiffel, il Louvre, Sacre Couer) dopo averle unite camminando prendono una logica diversa, capisci perchè sono lì e soprattutto capisci come la città si muove da una zona all’altra, come si trasforma, come evolve.
E questo non lo vedi dalle attrazioni famose, lo vedi dai negozi, dai bar, dalla gente per strada, che è tanto più vera quanto più sei “lontano” dalle isole turistiche. E non si tratta di una lontananza fatta di metri, ma di una lontananza fatta di strade e luoghi non battuti se non da chi la città la vive
Partendo dai giardini del Trocadero ( che in realtà si trovano nel 16° ) scendiamo lungo la Senna percorrendo Avenue de New York in direzione Pont de l’Alma e qui, scendendo sui docks, ci accorgeremo che da questa posizione la torre è bellissima: vicina, scoperta, angolata, sembra pronta per essere fotografata al suo meglio…e non c’è nessuno!
La passeggiata continua tra gli eleganti palazzi dell’8°, qui gallerie d’arte si alternano a banche e palazzi residenziali raffinatissimi, le gente che incontri è spesso business, ma anche tanti anziani eleganti che passeggiano col loro cane
In questa atmosfera tranquilla ed elegante arriviamo ad un altro simbolo della città, l’Arc de Triomphe. Ci mescoliamo per qualche minuto con la folla di turisti di cui non avevamo visto traccia e riprendiamo la nostra strada
Le attività commerciali cominciano ad essere meno focalizzate su banche and co. per orientarsi più sulla vita di tutti i giorni, ma i palazzoni sono sempre elegantissimi e le varie attività sono in tema. Cominciano a girare anche molti bambini, la zona diventa sempre più verde e qui Parigi sembra un oasi di pace e la prima cosa che pensi è che vivere qui deve essere meraviglioso!
Parc Monceau è una piccola delizia da non perdersi e poco a poco ci avviciniamo al 18° arrondissements.
La gente comincia ad essere molta di più e molto più varia per stile e per etnia, i negozi molto più popolari, il traffico di macchine aumenta
In rue de Clichy i tantissimi negozi di frutta e verdura espongono la loro merce sugli enormi marciapiedi dando vita ad un meraviglioso affollatissimo mercato
In una piccola pasticceria abbiamo comprato i macarons, quelli veri, quelli che il giorno dopo non sono più buoni perchè la meringue non è stabilizzata e la crema è fresca, quelli che si trovano solo nei posti dove li comprano i parigini ( e quelli che costano la metà di quelli da turisti 😉 )
Qui non c’è nulla in particolare da vedere, se non Parigi, quella vera dove la baguette la compri a 1€ in una boulangerie dal neon mezzo spento e dove la ragazza che ti serve è truccata come nemmeno Steven Meisel avrebbe osato chiedere per una copertina di Vogue.
Siamo arrivati a Port De Clignacourt, qui anche il 18° arrondissements finisce, oltre qui il territorio di Parigi finisce e inizia quello di Saint Ouen…ma questa è un’altra storia
Comments
la prossima estate andrò una settimana a Parigi e terrò presente la tua bellissima passeggiata per copiarla 😉 ! bel post!
Grazie Natascia! 😉
Cara Patrizia, sto leggendo i tuoi post su Paris… e mi emoziono! mi emozionano le foto, i testi, i palazzi haussmanniani, i monumenti, gli arrondissement… L’unico luogo che sia mai stato per me casa…. ora qui mi sento in esilio… Grazie per l’emozione!
Carissima Magda, credo che chiunque abbia avuto la fortuna nella vita di vivere a Parigi si senta in esilio in qualsiasi altra parte del mondo! grazie a te delle bellissime parole!
“Quando cammini a piedi le città più enormi diventano “umane”. Quella distanza che prima misuravi in fermate della metro e ti sembravano impossibili, dopo diventano un tragitto fattibile, quelle zone che prima erano delle isole a se’ stanti e scollegate( la tour Eiffel, il Louvre, Sacre Couer) dopo averle unite camminando prendono una logica diversa, capisci perchè sono lì e soprattutto capisci come la città si muove da una zona all’altra, come si trasforma, come evolve.
E questo non lo vedi dalle attrazioni famose, lo vedi dai negozi, dai bar, dalla gente per strada, che è tanto più vera quanto più sei “lontano” dalle isole turistiche. E non si tratta di una lontananza fatta di metri, ma di una lontananza fatta di strade e luoghi non battuti se non da chi la città la vive”
E’ uno dei “passi” più belli letti su Parigi.
che dire…forse il più bel commento di sempre in questo blog. Semplicemente grazie.