Quando siamo arrivati a Zurigo pioveva, non una pioggia torrenziale, piuttosto una di quelle piogge classiche mitteleuropee: sottile ed incessante.

Sarà per quello che girando per la città, pur vedendo le sue bellezze, non ne riuscivamo a tirar fuori un’anima, era come se Zurigo non avesse gran voglia si farsi scoprire.

 Eppure incrociando le persone non potevi notarne l’ eleganza, e se un attimo indugiavi lo sguardo su un passante affascinato dal suo stile, immediatamente questo ti sorrideva, o addirittura ti salutava. Per le strade moltissime le fontane a cui poter bere un sorso d’acqua: tutte indistintamente dotate di una fontanella rasoterra per permettere agli animali domestici di bere. Quando capti questi segnali in un luogo raramente ci si sbaglia: si tratta di un posto speciale. Eppure erano pochissime ore che ci trovavamo a Zurigo e stentavamo a capirla.

Poi è arrivato l’imbrunire e il puzzle si è ricomposto, zurigo si è mostrata in tutta la sua bellezza e magia.

Non si tratta solo di luci sapientemente studiate e di romanticissimi riflessi sul lago ( con tanto di cigni che sembravano finti da quanto si stagliavano bianchi sulle acque blu notte del lago), sembrava piuttosto che si fosse spento l’interruttore di qualcosa per accendersi quello di qualcos’altro.

Zurigo, la produttiva ed efficiente Zurigo,  città degli affari per antonomasia, la sera chiude gli uffici e finalmente si mostra per quella che è la sua altra faccia: una delle città con la più alta qualità della vita al mondo!

E infatti passeggiando per il lungo lago quando incroci le tantissime persone che corrono, quando passi davanti le finestre (rigorosamente sempre senza tende) delle case che affacciano sul giardino panoramico, quando segui il fiume e attraversi i suoi ponti una e una sola è l’idea che ti torna sempre alla mente: che in un posto così deve essere splendido vivere! E anche ora a casa, a ripensarci, la tentazione  di comprare due biglietti aerei solo andata è grande.