La chiesa di Saint Sulpice è una delle più importanti chiese francesi e la seconda per grandezza di Parigi dopo Notre-Dame.

Con tali premesse sembra strano pensare che la vera fama della chiesa di Saint Sulpice sia legata in realtà a ragioni lontane dall’arte e anche dalla religione.

Il grosso eco dato a questi luoghi dal romanzo di Dan Brown ha poco a che vedere con la realtà, e la grande quantità di curiosi qui arrivati dalle pagine del libro ha portato alla redazione di un cartello che più o meno dice

La «meridiana» costituita dalla linea in ottone incastonata nel pavimento della chiesa è parte di uno strumento scientifico costruito durante il 18° secolo. Ciò fu fatto in pieno accordo con le autorità ecclesiastiche dagli astronomi dell’Osservatorio di Parigi da poco costituito. Essi usarono la linea per definire vari parametri dell’orbita terrestre. Allestimenti simili sono presenti in altre grandi chiese come la cattedrale di Bologna dove Papa Gregorio XIII fece strudi preparatori per la messa a punto dell’attuale calendario Gregoriano.

Contrariamente a quanto fantasiosamente dichiarato in un recente romanzo di successo, non si tratta delle vestigia di un tempio pagano, peraltro mai esistito in questo luogo. Non è mai stata chiamata «Linea della Rosa». Non coincide con il meridiano che attraversa il centro dell’Osservatorio di Parigi che serve da riferimento per le mappe dove le longitudini sono misurate in gradi ad Est o Ovest di Parigi. Nessuna nozione mistica può essere derivata da questo strumento astronomico ad eccezione della coscienza che Dio il Creatore è il Signore del tempo.

Si noti anche che le lettere «P» e «S» nelle piccole finestre circolari ad entrambi gli estremi del transetto si riferiscono a Pietro e Sulpice, i santi patroni della chiesa, non all’immaginario «Priorato di Sion».

In realtà è ben altro il libro a cui fare riferimento come chiave di lettura di questi luoghi, e tale libro è il celebre “serpente rosso” “Le Serpent Rouge” un libriccino che si compone di 13 pagine di versetti criptici, e ogni capoverso è dedicato ad un segno zodiacale. Questo libro fu scritto nel 1966 e poi pubblicato il 17 gennaio 1967 : la notte successiva i tre autori morirono, misteriosamente, suicidi. Si ritenere che tali autori appartenessero al cosiddetto “Priorato di Sion”, che si dice ancora oggi esistere, e avere la sua centrale nella chiesa di Saint Sulpice a Parigi.

La storia di questo luogo viene così messa in stretta relazione a quella della celeberrima Rennes Le Chateau e se avete voglia di divertirvi a scavare nella simboligia e interpretazioni, questo sito  ha fatto una analisi abbastanza approfondita e capibile anche per chi, come noi, non è così avezzo all’esoterismo.

Indubbiamente questa chiesa, leggendo alcuni particolari dettagli, prende una aurea misteriosa, ed una visita in questi luoghi facendo caso ad alcuni particolari potrebbe essere una chiave di visita diversa e stimolante!

Già partendo dall’esterno sulla facciata della chiesa non vi è alcun simbolo cristiano: nessun crocifisso sulla facciata o altrove, nessuna statua del Cristo o della Vergine. Entrando una delle opere d’arte principali è la prima cappella sulla destra, chiamata Cappella degli Angeli, dove si trovano i tre stupendi dipinti di Delacroix. Questo pittore secondo il “Serpente Rosso”, avrebbe nascosto nelle sue opere la chiave del Grande Segreto. Questa cappella è stranamente senza altare e  l’opera “Giacobbe lotta con l’Angelo” sarebbe quella dove, secondo molti studiosi,  Delacroix avrebbe nascosto la chiave del mistero,

C’è poi la Via Crucis che, come a Rennes-Le-Chateau, è in senso antiorario oltre a nascondere mille segni e simboli menzionati nello strano libretto

E ancora il mistero delle enne dritte e rovesciate nelle firme dei dipinti di Signol..
… le celeberrima meridiana che attraversa la chiesa e si dice sia in asse con altri punti “strategici” dell’esoterismo e l’obelisco la cui iscrizione alla base è stata misteriosamente scalpellata via per alcuni tratti.

Prima della nostra visita a questa chiesa mi ero documentata su queste cose di cui avevo sentito parlare, e probabilmente le letture ci hanno suggestionati, tuttavia bisogna ammettere che questo luogo ha un potere evocativo molto profondo, che non ci ha per nulla lasciati indifferenti!