Carnevale di Venezia: il fascino della vanità

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Il Carnevale di Venezia è un carnevale diverso da tutti gli altri, non è più bello o più spettacolare o qualsiasi altra cosa , è semplicemente diverso.

 

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Sarà che io ci sono cresciuta con il carnevale di Venezia: da bimba quando i miei genitori mi portavano travestita da Moschettiere, da ragazzina quando sfoggiavo improbabili ( anzi no, bellissimi ) e giganteschi costumi da pomodoro e ancora da universitaria quando mi facevo pitturare interamente la faccia in stile Keith Haring e con un enorme mantello rosa sfidavo le maschere “classiche” a colpi di click di giapponesi avidi di scatti.

 

Sarà per questo dicevo, che non avevo mai fatto questa riflessione. E’ stato quest’anno, vivendo in tempo ravvicinato il carnevale di Nizza e il Carnevale di Venezia, che ho capito cosa rende quest’ultimo assolutamente unico …

 

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… il fatto che al carnevale di Venezia non c’è nulla.

 

Se ci pensate tutti i carnevali del mondo hanno parate di carri, concerti, battaglie che siano di fiori di arance o qualsiasi altra cosa… insomma ovunque la gente si raduna per un evento da guardare

A Venezia no.

A Venezia l’evento sono le maschere stesse, nulla di organizzato, nessuna parata, semplicemente delle persone che ingaggiano con se stesse e con le altre una sfida a chi ha l’abito più sontuoso, più particolare, più storico, più ricco, più evocativo.

 

Al Carnevale di Venezia ci vai per due motivi: per guardare le meravigliose maschere, o per essere una meravigliosa maschera ed essere guardato

Tutto il resto è solo un contorno all’incredibile gioco di vanità che si rinnova ogni anno.

 

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Carnevale di Venezia: il fascino della vanità ultima modifica: 2014-03-07T09:50:04+01:00 da patrizia

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