Saint Denis è un paese che si trova alle porte di Parigi, a nord della città, che deve la sua fama perché ospita una basilica molto particolare, la Cattedrale di Saint Denis appunto, detta anche la necropoli dei re di Francia.
Noi siamo arrivati a Saint Denis in bicicletta, con i Velib (il servizio di bike sharing di Parigi), è stata la tratta più lunga fuori comune che abbiamo fatto e se avete voglia di ripetere le nostre tracce questo è l’itinerario che abbiamo seguito. Sappiate però che gli stalli bici a Saint Denis non vi sono e quindi vi conviene cambiare bicicletta a Saint Ouen e poi tenere la stessa bici fino al rientro in area parigina pagando il piccolo sovrapprezzo per l’uso continuativo. In alternativa potrete prendere la metro 13 (linea celeste)
La basilica sorge su un antico cimitero dove fu sepolto Saint Denis, primo vescovo di Parigi, e nel medioevo fu una delle abbazie benedettine più potenti in Europa. Pipino il breve vi ci si fece consacrare re nel 754 e a partire dal VI secolo fu il luogo di sepoltura di quasi tutti i regnanti francesi.
La scelta di un luogo così decentrato, ancor più ai tempi, rispetto a Parigi è dovuta al popolarissimo culto del santo a cui la chiesa è consacrata, che attirava migliaia di pellegrini.
Qui vi sono sepolti 42 re, 32 regine, 63 principi e principesse e le prime storie ufficiali di Francia le dobbiamo proprio ai monaci di Saint Denis.
Entrare nella basilica di Saint Denis significa trovarsi di fronte una collezione unica al mondo di arte funeraria, i bellissimi monumenti funerari sono disposti quasi come in un museo, e si possono perdere ore ad osservarne i particolari, a studiare l’evoluzione della rappresentazione nei secoli, a scovare i regali nomi delle sepolture.
Non sarà difficile anche trovare nostalgici che vengono qui a portare il loro saluto agli antichi re.
Fu il potente abate Suger, consigliere del re, a decidere di ricostruire la chiesa nel nuovo stile che si stava affermando.
Per la prima volta, in uno stesso edificio troviamo sia la pianta a croce latina con cappelle laterali, che la volta su ogive incrociate. Tecnica questa che permette di alleggerire i supporti e scavare le pareti, mentre le vetrate creano un muro ondulatorio di luce.
Quello che Surger voleva ottenere era una cattedrale di luce, e infatti alcune vetrate di Saint Denis sono da annoverarsi come le più antiche di Francia.
Anche i primi rosoni di Francia sono di Saint Denis.
I due grandi rosoni dell’abbazia hanno diversi colori: quello a nord freddi perché indica il lato delle tenebre, il rosone sud al contrario ha coloratissimi vetri dai toni caldi.
Orari dettagliati e informazioni sulle visite guidate li potete trovate qui. Calcolate almeno un’ora e mezzo per la visita della cattedrale.
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