Comincio il racconto del mio recentissimo viaggio in Giappone parlando di alcune cose che, adesso che sono tornata ( e per chi ha già fatto un viaggio simile) possono sembrare banali, ma che se avessi saputo prima di partire mi avrebbero tolto qualche impiccio. Ovviamente parliamo di un’ esperienza soggettiva, quindi se qualche punto per voi importante non è stato trattato segnalatemelo che, se sono in grado, lo aggiungerò molto volentieri a queste informazioni.
In Giappone ci sono 8 ore di differenza di fuso orario rispetto all’Italia ( 7 nella stagione estiva ), quindi quando noi ci svegliamo lì è l’ora del té; si guida tenendo la sinistra come in UK e avrete bisogno di un trasformatore per la presa di corrente come questo in foto.
Per visitare il paese è necessario il passaporto mentre non c’è bisogno di alcun visto se si rimane non oltre un mese a fini turistici. Durante il volo vi faranno compilare due brevi questionari da presentare in dogana, uno a persona ed uno a nucleo familiare in cui vi sarà richiesto il domicilio in cui starete durante il soggiorno.
Una delle cose che preoccupa di più prima di un viaggio in Giappone è il discorso legato al fatto che non siamo in grado di decifrare gli ideogrammi e ci chiediamo quali problemi questo potrebbe comportarci.
Risposta: NESSUNO
Aeroporti, treni, metropolitana, autobus, alberghi, musei, attrazioni pubbliche, indicazioni stradali… tutto è scritto sia in ideogrammi che nel corrispondente in caratteri latini. I ristoranti hanno praticamente sempre i menù in inglese.
Gli unici posti dove ho trovato problemi sono stati un paio di ristoranti dove sono andata in zone assolutamente non turistiche consigliata da gente locale… però ecco diciamo che lì me la sono proprio andata a cercare! ( e comunque abbiamo risolto con una grandissima disponibilità dei camerieri che pur non sapendo nulla di inglese mi traducevano il nome dei piatti con google )
Il luogo comune secondo cui i giapponesi non parlano bene inglese è vero. Lo parlano generalmente male anche coloro che lavorano a contatto con i turisti come personale di hotel, ristoranti, biglietterie, musei ecc quindi preparatevi a ripetere ( e farvi ripetere) le cose più volte ma non preoccupatevi perché la loro voglia di essere utili ed aiutare compenserà con la massima pazienza e disponibilità questa loro mancanza.
Se avete bisogno di informazioni e volete fermare qualcuno per strada, non chiedegli se parla inglese perché vi risponderà di no, chiedete direttamente quello di cui avete bisogno, se avete una cartina o un display del telefono in mano meglio, e vedrete che faranno di tutto per aiutarvi, spesso accompagnandovi fino a quello che state cercando.
Per prelevare i soldi cercate gli sportelli automatici ATM ma controllate che abbiano attaccato il bollino dei circuiti visa/maestro altrimenti vuol dire che non sono abilitati al prelievo internazionale. Per andare sul sicuro andate in quelli degli uffici postali. Se invece avete euro da cambiare troverete numerosi sportelli automatici che cambiano valuta all’interno di alberghi, centri commerciali ecc. Basta entrare dove vedete la scritta exchange e vi indirizzeranno subito alla macchinetta di cambio velocissima.
Calcolare a mente il costo delle cose è abbastanza semplice: considerate che (al momento) 1000 yen sono circa 8€ e le conversioni vi verranno piuttosto facili.
Il pagamento con la carta di credito è abbastanza diffuso ma non scontato: soprattutto nei ristoranti, se non avete contanti, accertatevi prima se è possibile pagare con questa modalità.
Alberghi e treni ad alta velocità hanno tutti il wi-fi ma, in giro per le città, affidarsi agli hot spot non garantisce una connessione decente. Nella mia esperienza avere una copertura internet permanentemente è stato abbastanza fondamentale soprattutto per muovermi velocemente con i mezzi pubblici.
Su suggerimento di molti ho acquistato prima di partire un servizio di noleggio modem,( io avevo anche necessità di essere connessa per lavoro): l’ho ritirato in aeroporto appena arrivata e l’ho riconsegnato prima di fare l’imbarco. Ha sempre funzionato perfettamente, avevo più dispositivi collegati e per una spesa totale di circa 50€ a copertura di tutta la mia permanenza devo dire che mi ha aiutato moltissimo.
C’è una app che si chiama HYPERDIA, che consiglio di scaricare già da casa, che è molto utile per i collegamenti ferroviari. Si inserisce il nome delle stazioni di partenza e arrivo e l’app ti dice gli orari dei treni, da che binario partono, e selezionando l’opzione Japan Rail Pass ti esclude direttamente i treni che non sono coperti dal pass.
Io per muovermi all’interno delle città invece ho sempre utilizzato Google Maps, dove avevo caricate le mie mappe con i punti di interesse che volevo visitare.
A Tokyo selezionando la destinazione, e l’opzione tragitto mezzi pubblici, ottenevo in modo dettagliato indicazione della stazione metro più vicina, della linea da prendere, la direzione, indicazione di quante fermate intermedie, e stazione di uscita. Il tutto con una precisione perfetta. Ovviamente il tutto sarebbe stato fattibile con una semplice cartina della metropolitana, ma quando il tempo è poco l’incastro giusto dei mezzi può fare la differenza.
L’app è forse tornata ancora più utile a Kyoto dove ci muovevamo in autobus che sono forse un pochino meno intuitivi della metropolitana da usare, anche in questo caso google maps ti fornisce indicazione della fermata, del numero autobus e delle fermate intermedie. Devo dire che in un paio di casi mi ha fatto commettere degli errori, sempre però risolti grazie all’estrema gentilezza degli autisti.
Se la vostra intenzione è quella di fare un tour del Giappone e non solo visitare una o due città allora vi consiglio caldamente di muovervi con un trolley di piccole dimensioni tipo bagaglio a mano per evitarvi problemi nello spostamento tra le varie tappe sui mezzi.
Se invece avete necessità diverse, prendete in considerazione un servizio molto usato in Giappone, TAKKYUBIN, che si incarica di farvi trovare i bagagli alla vostra prossima tappa, prelevandoli dagli alberghi ( potete fare organizzare la cosa direttamente alla reception della vostra struttura ). Non è un servizio economico ma è molto efficiente.
A Tokyo il modo ottimale per muoversi è la metropolitana. I treni sono molto frequenti, coprono in maniera abbastanza capillare la città, anche nelle ore di punta ( che sono comunque circoscritte ) sono utilizzabilissimi. All’interno di ogni vagone scorrono le informazioni sulle fermate sempre sia in ideogrammi che in caratteri latini.
I biglietti hanno un costo variabile a tratta, quindi risulta comodo e vantaggioso fare il pass giornaliero che per 900Y consente corse illimitate sulla rete della metro. Il pass si fa alle macchinette automatiche che si trovano di fronte ad ogni tornello di ingresso.
Ricordate, anche se fate la corsa singola, di tenere con voi il biglietto perché vi servirà farlo passare ai tornelli anche per uscire.
Con la metropolitana arriverete in quasi tutte le zone di interesse turistico fatta eccezione delle isole artificiali (dove si trova il mercato del pesce e Odaiba), quella zona è servita da una linea differente con un suo proprio biglietto.
A Tokyo in effetti esistono varie linee di treni, di cui una circolare gestita dalla Japan Rail e coperta dal Japan Rail Pass. Io non ne consiglio l’uso sia perché è un po’ uno spreco usare il pass per i giorni di permanenza a Tokyo sia perché la linea circolare non è capillare come la metropolitana.
Un dettaglio importante: nelle ore di punta su alcune linee vi sono dei compartimenti riservati alle sole donne, è indicato per terra nelle file di attesa: prestateci attenzione.
Discorso diverso invece per tutte le altre città che ho visitato nel mio viaggio in cui l’autobus si è rivelato la scelta migliore per muoversi. Kyoto in primis.
Negli autobus in Giappone si sale dalla porta centrale e si scende dalla porta anteriore pagando la tariffa inserendo in una macchinetta in fianco all’autista l’importo esatto del biglietto. Se dovete cambiare i soldi, PRIMA di pagare potete cambiare monete e banconote fino ai 1000Y nell’altra macchinetta che si trova proprio in fianco.
La tariffa da pagare è sempre scritta in fianco all’autista ( 230Y a Kyoto ) così come un video in fianco all’autista vi dice il nome della prossima fermata, sia in ideogrammi che in caratteri latini. La fermata si prenota con gli appositi campanelli e si rimane seduti finché il bus non si ferma.
Anche per i bus esistono dei pass giornalieri che non vengono venduti in autobus. Quelli di Kyoto costano 600Y e li potete chiedere alle reception degli hotel. La prima volta che li usate li convalidate uscendo nella macchinetta in fianco all’autista, le volte seguenti basterà mostrare la data impressa sul pass all’autista prima di uscire.
Il Giappone è la patria dell’alta velocità, muoversi con i puntualissimi shinkansen della rete ferroviaria è sicuramente un’alternativa preferibile al noleggiare una macchina, sia per comodità che per velocità.
Le stazioni sono strutturate diversamente dalle nostre dove i binari sono tutti raggruppati insieme, in Giappone i binari sono su diversi livelli ed è quindi fondamentale sapere quello di partenza prima di rischiare di vagare senza sapere dove andare. Gli uffici informazioni, ma anche il personale ai tornelli vi aiuterà senza problemi in questo.
Se il vostro viaggio non si limita ad una sola città quindi il Japan Rail pass è una risorsa da sfruttare al meglio. Per tutto quello che c’è da sapere a riguardo ti rimando al post dedicato, ma ti anticipo che questo pass è da fare prima di arrivare in Giappone.
Non è usanza in Giappone andare nei bar per usare il bagno, (che non sempre c’è) e questo per una ragione molto semplice: i bagni pubblici sono diffusissimi e sono perfettamente puliti.
Anche in questo caso ti rimando al post specifico che scriverò a brevissimo sull’argomento, ma ti anticipo due cose fondamentali.
Primo: la cucina giapponese è estremamente varia ( di cui il sushi rappresenta una parte davvero minima) ed è difficile mangiare male. Secondo: non è assolutamente vero che per mangiare si spende tanto. E’ possibile mangiare con qualsiasi cifra dalla più alta a davvero pochi euro ( e mangiare comunque bene ).
Sicuramente vi racconterò le esperienze gastronomiche che più mi hanno colpito, ma se vi serve un aiuto pratico e sicuro su dove poter mangiare in Giappone vi consiglio di consultare il sito Tabelog, una sorta di trip advisor locale, molto attendibile. Ha una funzione che localizza la vostra posizione e in base a quello vi mostra i ristoranti più vicini con relativa recensione ( i punteggi da 3.3 in su sono ottimi). Potete selezionare la tipologia di cucina che cercate e aprire la posizione in google maps per raggiungere il posto. Io l’ho usata un paio di volte e ho scovato ristorantini davvero eccezionali. Unica pecca potete rischiare di finire in un locale in cui i turisti non mettono mai piede e quindi non avere a disposizione menù comprensibili… ma se vi dovesse succedere vi assicuro che in realtà vi divertirete moltissimo!
Non sono stata in Giappone sufficiente tempo da poterne parlare con cognizione di causa ma alcuni dettagli mi sono stati chiari e penso possa essere utile condividerli con voi.
E’ molto apprezzato se salutando fate un piccolo inchino con la testa (ma sicuramente dopo pochi giorni vi verrà naturale): noterete dei gran sorrisi in cambio quando inizierete a farlo!
Se vi porgono qualcosa prendetelo con entrambe le mani, noterete che loro lo fanno in segno di rispetto.
Non guardate le persone e se vi capita di incrociare lo sguardo distoglietelo.
Quando pagate qualcosa poggiate i soldi sulla vaschetta che è presente davanti ad ogni cassa non porgete i soldi in mano.
Ovviamente rispettate le file e state in fila ordinatamente dentro i tracciati disegnati, non affrettatevi per entrare o uscire dai mezzi.
Non usate un tono di voce che vada oltre il bisbiglio su autobus, metro e treni: non sentirete volare una mosca.
Credo di non aver dimenticato nulla, ma se avete altri dubbi o curiosità scrivetemi, sarò felice di integrare e rendere più utile queste piccole “istruzioni per l’uso”.
Se invece vi sentite pronti è ora di passare all’organizzazione dell’itinerario!
Il mio? Lo troverete prestissimo in un post dedicato.