Il 29 giugno siamo riusciti a ricavarci un tardo pomeriggio per andare ad ammirare gli ormai celebri Floating Piers di Christo, la coppia di artisti di land art più famosa del pianeta. Forse pochi dell’oltre milione di visitatori dei Floating Piers sa che Christo ha “impacchettato” i più famosi monumenti del mondo fin dagli anni 60.
Pur avendo visto decine di bozzetti delle loro opere, non ero mai riuscita a vederne una dal vivo, e avendo a così poca distanza questa possibilità sarebbe stato un delitto perdersela. E quindi visito il sito ufficiale creato dagli artisti e il sito del lago di Iseo dedicato all’evento, dove posso vedere una bella web cam che mostra l’affluenza alla passerella e quella che mostra la coda.
Si parla di navette e parcheggi, non si parla di orari, si parla di luoghi dove mangiare (?!)… sul sito ufficiale dell’artista si dice che “l’ingresso è gratuito ma non si può garantire l’accesso 24 ore al giorno per cause dipendenti dal tempo e altri fattori”: ne deduco di logica che, salvo imprevisti, la location sia aperta 24 ore su 24.
Decidiamo di andare in moto (per evitare file lungo la strada e problemi di parcheggio), e nel tardo pomeriggio pensando, erroneamente, che il grosso dei visitatori sarebbe già defluito.
Arriviamo ad Iseo alle 19 e, senza nessun avviso, la strada è bloccata dalla polizia, non si passa neppure in moto, siamo a 4 chilometri da Sulzano.
Parcheggiamo alla bene meglio, la coda per la navetta è infinita e decidiamo di andare a piedi. In un’ora di camminata abbiamo visto passare una sola navetta e ringraziamo di aver scelto di camminare visto lo stato di riempimento della stessa.
Nel frattempo però taxi e residenti ( giustamente) passano tranquillamente a velocità però abbastanza elevate nonostante la grande quantità di gente che, come noi, cammina e la strada che a tratti è abbastanza stretta e priva di qualsiasi marciapiede.
Arriviamo infine alla fila da fare per accedere. Due ore totali d’attesa, che non contesto: sono felice del successo di questa opera. Però…
Però.
Non un bagno chimico a disposizione in tutto il piazzale, gli unici disposti lungo la strada percorsa a piedi riportavano tutti la dicitura guasto.
Non un servizio di sicurezza: una concentrazione di persone così grande in un unico posto, (di questi tempi un minimo di precauzioni andrebbero prese a mio avviso), gente che fumava in fila, altra che beveva birra da bottiglie di vetro, nessuno che calmierasse la pressione inevitabile di persone che vogliono arrivare alla meta. (Ho ringraziato davvero davvero tanto il mio 1.78 di altezza).
Servizi di soccorso presenti per carità, ma dove? Ben due persone si sono sentite male finché eravamo in fila, e i soccorsi sono arrivati (con calma) solo grazie alla gente che si è messa urlare a staffetta.
Invece di distribuire bottigliette d’acqua alla gente in fila ( lo so, vivo di sogni) c’erano ambulanti che vendevano panini bibite e birre.
Ma la cosa migliore di tutte è stata apprendere, dapprima da una amica che era stata nello stesso luogo in mattinata, che l’accesso ai Floating Piers chiudeva alle 24 per riaprire la mattina seguente alle 6 (davvero ritenete che sul sito sia più importante segnalare dove mangiare che questa irrilevante informazione riguardante l’orario di accesso?!?!).
E in secondo luogo sapere che eccezionalmente quella sera l’accesso ai Floating Piers sarebbe stato limitato alle ore 10.
In realtà non l’ho saputo: alcune persone in fila lo dicevano, altre smentivano, davanti a noi un cartello luminoso avvisava che a causa del forte afflusso la cosa sarebbe stata lunga… se chiudessero prima del dovuto lo scriverebbero il quel cartello pensai…
E invece al ritorno, vedendo il piazzale vuoto chiedo ad un poliziotto a che ora si erano chiusi gli accessi, e mi conferma alle ore 22 (praticamente siamo stati tra gli ultimi ad entrare)
Ringrazio ancora una volta di non aver pensato di venire dopo cena come era stata la nostra prima idea, ma mi rendo conto che l’essere riuscita a godere dei Floating Piers è stato, tutto sommato, un puro caso!!
Nonostante la lunga coda, una volta arrivati sulla passerella si ha tutto lo spazio per muoversi liberamente, fermarsi, fare foto, sedersi: si riesce a godersi l’esperienza con la dovuta calma.
Assolutamente da fare: togliersi le scarpe e camminare a piedi nudi, sentire il lago vivo sotto i propri piedi, e quando siete più o meno a metà, dove il battito dell’acqua è più forte, stendetevi e chiudete gli occhi.
Ieri ho scritto, non venite ai Floating Piers. L’ho scritto perché sono convinta che si debba sapere a cosa si va incontro e decidere se ne valga la pena. Noi lo rifaremmo, ma ci sarebbe piaciuto sapere prima cosa ci aspettava.
Comments
volevo andare ma sono terrorizzata dalle file e caos….spero di trovare un buco in settimana, sembra davvero splendido!
Attenzione Sofia…i floating Piers non ci sono più! L’installazione di Christo era visitabile solo fino allo scorso fine settimana!