Il fuorisalone: un ciclone che anche quest’anno è iniziato, si è abbattuto su Milano ed è passato senza lasciar danni.
Ogni anno i discorsi su quanto “non sia più quello di una volta”, “sono sempre le solite cose”, “gli addetti ai lavori ormai sono tutti scappati” e compagnia varia si susseguono con ritmo regolare.
Ogni anno cerchiamo di essere a Milano almeno un giorno per goderci lo spettacolo e prendere parte a qualche evento in calendario.
Spettacolo di gente, di idee, di inquadrature fotografiche. Per noi il fuorisalone è un lunapark, e lo viviamo così, ci divertiamo.
Che magari non porteranno a nulla ma che hanno stimolato un punto di vista differente, un approccio diverso ( interdisciplinare per dirlo con una parola odiosa) e che già per questo non è stato tempo perso
Tra le ambientazioni più spettacolari quella di una famosa azienda di computer :una galleria di alberi di luce che sollecitati dalla torcia luminosa del telefono “sputavano” fuori luce a loro volta.
Un brand altrettanto famoso ha creato una proiezione interattiva con cui si poteva giocare a far rimbalzare il sole, e lui giocava con te, ma se cercavi di chiuderlo tra le tue braccia questo scoppiava e spariva lontano.
Poetico.
Facce dal mondo, scorci fatti apposta per essere fotografati, tecnologie… e per chi si chiedesse se tutto questo è design, la mia risposta è: tutto questo è stimolo.
E solo da opportuni stimoli posso nascere cose nuove.