Da un anno circa a questa parte c’è un nuovo motivo per andare a visitare la città di Lione e questo motivo si chiama musee des confluences.
Lione è una delle più grandi città della Francia, facilmente raggiungibile dall’Italia tramite il traforo del Monte Bianco, è famosa per la sua conformazione geografica che vede il suo centro diviso in tre parti dai due fiumi che la attraversano: il Saone e il Rodano.
Lione è una città che amiamo e dove torniamo spesso volentieri, anche solo di passaggio per raggiungere altre zone della Francia, ne abbiamo parlato anche in questo articolo su GoEuro dedicato alla città
I due fiumi caratterizzano molto l’andamento della città dividendo la parte più storica da quella più vissuta dai Lionesi, e ancora da quella universitaria.
Non tutti sanno però che i due fiumi si incontrano poco più a sud del centro della città, in una zona che storicamente era destinata ai magazzini portuali e che oggi ha una forte vocazione commerciale e direzionale.
Ed è proprio nel punto in cui i due fiumi si incontrano e confluiscono in un unico corso d’acqua che oggi nasce il musee des confluences.
Il nome molto evocativo di questo museo, richiama chiaramente la posizione in cui sorge, ma è anche il tema di quello che vi si ritrova all’interno:
Il museo, che ha incorporato la consistente collezione del Musée Guimet , fondato nella seconda metà dell’800 – ha come obiettivo la divulgazione del sapere scientifico e l’avvicinamento del pubblico generico a temi spesso avvertiti come ostici e lontani dalla comprensione comune. Il nome scelto “museo delle confluenze”, se da un lato allude alla sua collocazione geografica – il sito su cui sorge si trova infatti alla confluenza dei fiumi Rodano e Saone – dall’altro evoca la missione del museo, ovvero far confluire in un unico luogo campi diversi della conoscenza.
Quello che però affascina maggiormente il visitatore è indubbiamente il lato architettonico: il museo è stato progettato dallo studio austriaco CoopHimmelb(l)au, che ha creato una superficie di ben 21.000 mq.
L’edificio, dalle sembianze vagamente zoomorfe è formato da tre parti.
The plinth: in cemento armato è composto da due piani seminterrati che accolgono gli auditorium e i laboratori
The Crystal: in acciaio e vetro è rivolto verso la città, ospita la reception dei visitatori del museo e da accesso alle aree espositive
The Cloud: sospeso su pilastri è il vero cuore del museo
A completare il progetto il giardino, che sfrutta la confluenza dei fiumi fino alla punta estrema di terra che scompare nell’incontro dei corsi d’acqua.
Martedì, mercoledì e venerdì : 11:00 – 19:00
Giovedì : 11:00 – 22:00
Sabato, Domenica e festivi : 10:00 – 19:00, tranne il 5 maggio 2016 e il 14 lugio 2016 : 11:00 – 22:00
Chiuso il lunedì, il 1° gennaio, il 1° maggio, il 1° novembre e il 25 dicembre
Chiusura degli sportelli 18:15 | giovedì alle 21:15