L’ Ossario di Custoza nelle colline veronesi

ossario-studiogabriotomelleri- Ossario di Custoza

Custoza è un paese conosciuto ai più per il vino bianco che vi si produce, non di altissima qualità ( pur avendo delle punte di diamante molto interessanti), ma beverino e molto diffuso nei territori veronesi

Altri invece forse lo conosceranno per la leggenda del Tamburino Sardo, il giovanissimo eroe della prima guerra di indipendenza inventato da Edmondo De Amicis, che salvò i compagni andando a cercare soccorsi e perdendo una gamba nella missione.ossario-studiogabriotomelleri-3

Seppur leggenda, i fatti a cui si riferisce il racconto sono veritieri ed in effetti questa zona fu teatro di sanguinosi scontri durante le due guerre di indipendenza e fu per questo che fu decisa la costruzione dell’ Ossario di Custoza

L’alta torre dell’edificio è di quasi 40 metri. La grande base larga 10 metri è costituita da un piccolo tempio a base ottagonale con due altari chiusi e quattro grandi scalinate; la parte che si innalza è fatta da un obelisco di circa 17 metri in pietra tufacea con all’interno una scala che porta alla punta, dove si trova una loggia con una balaustra di marmo.

Nella cripta sotto l’altare vi sono le spoglie dei caduti delle due battaglie combattute a Custoza. Si parla di 1.894 caduti. Particolarmente toccante è la vista dei crani dei soldati disposti su balaustre lapidee senza protezione lungo tutti i muri della cripta.
ossario-studiogabriotomelleri-7

Il vicino paese di Custoza è composto da poche case e una chiesa, ma custodisce un’altra leggenda molto particolare: quella del Sego della Vecia

Il Sego de la vècia è un’azione drammatica di probabile origine medioevale. La sua rappresentazione a Custoza è attestata a partire dal XIX° secolo. Alla farsa comico-tragica in versi partecipava tutto il paese nei ruoli di attori e figuranti (circa 150 nell’ultima edizione del 23 marzo 1952) e in quelli di sarte, attrezzisti, macchinisti ed altro. Veniva rappresentato a mezza Quaresima nella conca di Custoza, tra la collina delle Moscatele e quella della Bellavista. Grazie ad alcuni documenti ma soprattutto alla testimonianza dei cittadini di Custoza che parteciparono come attori o come spettatori, è possibile ricostruire in modo fedele e preciso le dinamiche organizzative e lo svolgimento del dramma. Lo spettacolo iniziava con una parata composta da tutti gli attori coinvolti, accompagnati da una banda musicale e da un cronista che, descrivendo i gruppi sfilanti, illustrava al pubblico la storia del Sego della Vècia. Dopo la presentazione dei personaggi, iniziava il dramma vero e proprio: la protagonista è la così detta Vècia, che con una banda di lazaroni, compie furti e danni a discapito degli abitanti. Dopo uno scontro cruento sulla collina delle Moscatelle, la Vècia viene catturata e portata in prigione. Viene accusata dall’Alta Corte di Giustizia, processata e condannata dal Giudice al supplizio del sego. Nell’ultima edizione del 1952 ,dicono le cronache, erano presenti circa diecimila spettatori

L’ Ossario di Custoza nelle colline veronesi ultima modifica: 2015-05-27T10:25:47+01:00 da patrizia

«

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *