Non importa quante volte tu vada in un posto, troverai sempre qualcosa che ti stupirà! E così è successo a noi l’ultima volta che siamo tornati a San Candido in Alta Val Pusteria.
Non avevamo mai avuto modo infatti di entrare nella piccola chiesa che si trova a pochi passi dalla stazione di San Candido, che porta il nome di cappella di Altötting e del Santo Sepolcro.
Viene aperta da dei volontari nel periodo estivo, quindi andando fuori stagione è difficile trovarla aperta, ma vale la pena di provare.
Fu edificata nel 1653 dal locandiere di San Candido, Georg Paprion, dopo essere tornato da un pellegrinaggio in terra Santa.
Il complesso è quindi formato da due cappelle addossate: la prima che riproduce la cappella delle Grazie ad Altötting a cui l’oste era altrettanto devoto, e la seconda che riproduce il Santo Sepolcro.
Si accede alle due cappelle attraverso un atrio, denominato della sofferenza, per le sculture che rappresentano scene della Passione.
L’insieme è davvero suggestivo ed è una bellissima testimonianza di arte popolare.