Questa località della Costa Azzurra per noi poco conosciuta è in realtà una delle mete balneari più popolari in Francia, e pur trovandosi a poca distanza dalla internazionalissima Saint Tropez, qui la presenza di turisti stranieri è molto contenuta.
Le Lavandou deve il suo nome alle lavandaie che una volta lavavano i panni nelle placide acque del fiume Batailler sebbene molti ritengano che Lavandou deriverebbe dalla lavanda, pianta ampiamente diffusa in questa zona. Esiste infatti una varietà particolare di lavanda che cresce sulle colline retrostanti Le Lavandou: la Lavandula Stoechas.
In realtà questa pianta è chiamata “Queirélé” in lingua provenzale, e visto che questo è l’ unico idioma che fino a un centinaio di anni fa veniva usato in questo villaggio, questa teoria è da escludersi.
Una soluzione più attendibile è stata data, invece, da Frédéric Mistral, famoso poeta provenzale e premio Nobel, il quale nel Trésor du Félibrige scrive che Lavadou – Lavandou (Var) è sinonimo di «lavoir», ossia lavatoio. D’altronde nel Municipio di Lavandou è conservato un quadro del 1736 di Charles Ginoux che rappresenta quello che allora era solo un sobborgo e nel quale compare un lavatoio in cui le mogli dei pescatori lavano i loro panni.
Ognuna di queste è diversa e frequentata da appassionati di diversi sport acquatici. Ad esempio la spiaggia di Saint-Clair è per i surfisti, la Fossette è ideale per gli amanti di canoa e kayak, mentre Aiuguebelle, con le sue acque calme e riparate, è ideale per le famiglie.
In ogni caso la varietà del paesaggio delle sue spiagge la rende una meta interessante anche durante la stagione meno calda
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Interessante anche se un pò lontano per noi….