La stazione centrale di Milano, progettata da Ulisse Stacchini, prevedeva un’area interna posizionata al disotto dei binari per il carico della posta, questa area tra la fine del 1943 e l’inizio del 1945 fu adibita alla deportazione degli ebrei.
Per arrivarci non bisogna entrare in stazione, ma guardandola camminare lungo il suo lato destro, fiancheggiarla per qualche centinaia di metri. Quando sulla vostra destra vedrete l’antica sede delle Poste Regie, alla vostra sinistra troverete l’ingresso del Memoriale
Il Memoriale della Shoha di Milano non è ancora compiuto.
La prima pietra è stata posata del 2010 e nel 27 gennaio 2013, in occasione del giorno della memoria, è stato inaugurato quello che è definito il cuore del progetto.
Si trattava di un luogo unico, in quanto rimasto sostanzialmente integro rispetto a come si trovava in origine e il progetto, realizzato dallo Studio Morpurgo de Curtis Architetti Associati, rispetta in pieno questa caratteristica.
si estende su una superficie di circa 7.000 mq e si sviluppa su due piani, piano terreno e piano interrato. È caratterizzato dal totale rispetto della morfologia originaria dell’area, al fine di mantenere la specificità dell’identità del sito di deportazione. Si tratta di un sistema di spazi integrati in sequenza che disegnano un percorso tematico: dalla “Sala delle testimonianze”, dedicata alle voci dei sopravvissuti, fino al “cuore” del Memoriale: il “Binario della Destinazione Ignota” e il “Muro dei Nomi”, dove sono ricordati i nomi di tutte le persone deportate dal Binario 21.
Allo stato attuale il Memoriale è visitabile e seppur non finito rende benissimo l’idea di quello che sarà nella sua completezza: appena entrati L’atrio del Memoriale è l’ingresso originario dove arrivavanoi camion che trasportavano i deportati.
Qui ti accoglie un lungo muro, lacerato al centro, nel quale è inciso “indifferenza”, come disse Liliana Segre, che proprio da qui fu deportata e una delle poche a tornare, condizione e motivo per il quale la Shoah è stata possibile.
Salendo la zona che si incontra è quella ancora non completata, l’attenzione viene subito attirata dai binari e dai vagoni
E’ il Binario della Destinazione Ignota. La banchina era originariamente utilizzata per il carico e scarico dei vagoni postali poi, attraverso un carrello traslatare e un montavagoni, avveniva il sollevamento dei carri al livello del piano dei binari, lo stesso delle banchine passeggeri.
Qui l’area è rimasta completamente inalterata.
Di fronte, dall’altra parte dei binari, il Muro dei Nomi, posizionato lungo tutta la seconda banchina, sul quale si leggono i nomi di tutti coloro che furono deportati dalla Stazione Centrale di Milano alla volta dei campi di sterminio.I pochissimi nomi che vengono proiettati in giallo sono i superstiti.
Per terra le date delle partenze dei convogli, destinati nella grande maggioranza ad Auschwitz.
Il percorso del Memoriale della Shoah di Milano termina con il Luogo di Riflessione, una specie di cappella atea a cui si accede con un percorso a spirale, situato nella fossa di traslazione nord.
Credo che ognuno di noi elabori un personalissimo sentimento visitando queste testimonianze, per noi fa parte di un cammino che è iniziato raccogliendo la testimonianza di un sopravvissuto e ci ha portati negli anni a visitare più di un luogo della shoah, da ognuno porti a casa una sensazione diversa. Di questo quello che porterò dentro è l’oppressione che ho sentito guardando quel vagone con le porte aperte in cui non riuscivo a entrare, nello sfondo l’audio di racconti e testimonianze e poi il rumore del treno sulla testa, dapprima lo ignori, pensi che sia l’audio del racconto, poi il rumore diventa pieno, cupo e senti le vibrazioni. Milano Centrale è sopra la nostra testa, i treni passano proprio sopra di noi.
Indrescrivibile
Dal 12 Gennaio il Memoriale della Shoah di Milano è aperto ogni lunedì. Per info.