Forse non tutti sanno che il famosissimo stilista Cristóbal Balenciaga nacque e iniziò la sua carriera in una cittadina della costa dei Paesi Baschi non lontana da San Sebastian: Getaria.
Getaria è un bel villaggio di impronta medioevale, meta amatissima dai baschi per trascorrere i fine settimana mangiando pesce alla grigia e bevendo Txakolí ( vino bianco che si produce in questa zona).
Dal 2012 proprio a Getaria, si può visitare il primo museo al mondo interamente dedicato a un designer: il Museo Cristobal Balenciaga.
Per chi poco conoscesse la storia di questa figura importantissima nella storia della moda mondiale, di cui Coco Chanel disse:“È l’unico tra di noi ad essere un vero couturier” , riporto qui di seguito una breve ma esaustiva summa sulla sua vita fatta da Paola Grieco.
Cristóbal Balenciaga nacque alla fine di due secoli fa, nel 1895, nei Paesi Baschi spagnoli (Getaria in Guipúzcoa). Come per molti di questi geni del passato, il giovane fu iniziato all’arte del taglio e del cucito dalla madre, sarta di fiducia di molte famiglie nobili della zona, tra cui la marchesa Casa della Torres.Fu così che l’iniziazione di Cristóbal avvenne tra lo sfarzo e il buon gusto delle dame della nobiltà d’inizio ‘900. Dopo alcuni anni di apprendistato come sarto e modista (tra il 1907 e il 1914), aprì la sua prima casa di moda, a San Sebastián, nel 1917.
La svolta avvenne a partire da alcuni anni più tardi, allorché per la sartoria cominciano a sfilare dame dell’alta società spagnola, prime fra tutte la regina Maria Cristina e la infanta Isabella Alfonsa, seguite da molte nobildonne, ansiose di indossare le creazioni di una stella nascente.
Le vicende storiche spagnole all’inizio del novecento, come la proclamazione della Repubblica, lo costrinsero a chiudere la sartoria. Non erano certo quelli i tempi di pensare all’alta moda. Fino a che, la prima succursale della Maison Balenciaga aprì le sue porte a Madrid (1935), pur mantenendo la sede principale nel capoluogo basco.
Con lo scoppiare della guerra civile, nel 1937, Balenciaga si rifugiò a Parigi e da qui esordì con la prima sfilata importante di haute couture, al n. 10 Dell’Avenue George V. Da allora fu un’ascesa costante. I suoi primi abiti importanti furono ispirati allo stile del secondo impero francese e ai drappi, le bordure e le passamanerie degli indumenti tradizionali e storici spagnoli.
Dopo aver partecipato ad un’esposizione itinerante di abiti creati dai principali couturier dell’alta moda francese, “Théâtre de la Mode”, che toccò l’Europa e l’America alla fine della seconda guerra mondiale, il nome Balenciaga figurava ormai tra i grandi dell’olimpo.
Altro grande esito, la creazione del profumo della stessa griffe: Balenciaga. Una marca irrinunciabile sulla tavolo da toilette di ogni donna dell’alta borghesia e nobiltà dell’epoca.
Tra le sue creazioni, l’abito baby doll diventò l’icona della Maison.
Molte delle attrici che hanno calpestato il red carpet di Hollywood lo hanno fatto avvolte nei drappeggi di un Balenciaga. Tra queste: Grace Kelly e Nicole Kidman.
Prima della sua morte ebbe l’onore di ricevere un alto riconoscimento da parte del suo paese d’adozione, la Francia. Venne, infatti, insignito del titolo di Cavaliere della Legione d’Onore, per i servizi offerti all’industria e alla moda.
Diventò così “Il Maestro”, “il Re dell’Alta Moda”. Il modista morì ad Alicante, il 24 marzo del 1972
La prima cosa che indubbiamente colpisce del Museo Balenciaga è la sua architettura.
Il museo è stato realizzato in vetro e ferro in maniera tale da inglobare il palazzo Berroeta-Aldamar, luogo dove lo stilista mosse i suoi primi passi da un punto di vista professionale.
E’ stato disegnato dell’architetto cubano Julián Argilagos, mentre gli interni sono opera del designer Rolando Paciel González, e nonostante su questo progetto vertano delle dispute legali piuttosto importanti e tutt’ora non risolte, è innegabile che si tratti di una costruzione contemporanea molto armoniosa e di sicuro impatto, perfetta ad accogliere le linee tutt’ora incredibilmente moderne degli abiti di Balenciaga.
In particolare le architetture interne, di amplissimo respiro, alleggerite dai colori bruniti dei materiali ferrosi e dalle grandi vetrate, creano dei giochi prospettici che rendono la visita a questo museo meritevole già solo per ammirarne le forme.
Il museo vi accoglie con una grande hall, dai soffitti altissimi, in cui quasi non si intuisce la suddivisione in due piani dell’esposizione.
La prima sala, da cui si inizia la visita, si trova all’interno dell’antico palazzo Aldamar, che è stato internamente integrato in modo tale che dall’interno non ci si rende conto di essere nell’edificio antico, se non dopo aver sbirciato dalle grandi vetrate.
Qui un filmato sulla vita dello stilista prepara alla vera e propria esposizione.
La collezione del museo vanta oltre 1200 abiti, raccolti grazie a donazioni e prestiti. Una parte importante, di oltre 300 pezzi, è stata donata da quella che fu una delle più importanti clienti di Balenciaga: Rachel L. Mellon.
Anche il grande Hubert de Givenchy, che ebbe proprio Balenciaga come maestro, ha contribuito con numerosi prestiti all’allestimento del museo, così come gli eredi di tanti clienti illustri a partire da Grace Kelly.
La problematica relativa al deterioramento di tessuti e colori impedisce però che i capi possano rimanere esposti per lunghi periodi.
Per questo motivo l’esposizione non supera mai i 100 capi circa, che vengono regolarmente cambiati in modo da garantirne sia la conservazione, che l’esposizione completa nel lungo periodo.
Informazioni circa tariffe e orari di apertura li trovate aggiornati a questo link.
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