Universa universis patavina libertas : questo è il motto dell’università di Padova fondata ufficialmente nel 1222 (ma in realtà molto più antica) da un gruppo di studenti e docenti in fuga dall’università di Bologna dove non era più garantita quella libertà di cultura e di espressione che ritenevano fosse la base del progresso scientifico.
Storica sede di questa famosa università , tra le più antiche del mondo, è il centralissimo Palazzo del Bo.
Il particolare nome è dovuto al fatto che il palazzo, inizialmente residenza nobiliare, era poi passato sotto la proprietà di un macellaio che vi aprì una locanda che chiamò Hospitium Bovis e che aveva come insegna un teschio di bue.
Oltre che essere tutt’ora sede dell’università e ospitare la facoltà di giurispridenza, il Palazzo del Bo è anche un luogo di grande importanza storica la cui visita è senz’altro da non perdere.
Il palazzo è diviso nettamente in due parti quella più antica che si snoda intorno al bellissimo cortile antico e quella più moderna del cortile nuovo.
Il cortile antico, su due piani è interamente ricoperto dai moltissimi stemmi risalenti alla fine del Seicento, che rappresentano i casati degli studenti e dei docenti dell’università.
La bella struttura a colonnati ospita anche la statua di Elena Cornaro Piscopia, nobile padovana passata alla storia per essere stata la prima donna laureata al mondo.
Al secondo piano del palazzo si trovano alcune delle stanze più importanti dell’università: in primis lo splendido teatro anatomico, si tratta del più antico teatro anatomico del mondo ed è perfettamente conservato. Al suo ingresso l’iscrizione latina Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae (questo è il luogo dove la morte è lieta di soccorrere la vita)
Nella cosiddetta Sala dei Quaranta, si può ammirare la cattedra di Galileo che qui insegnò e che ebbe diritto all’aula magna per tenere le sue lezioni visto l’enorme affluenza di studenti che richiamava.
E ancora l’Aula Magna e la Sala del Senato Accademico.
Non meno degna di nota è l’ala nuova del palazzo che costruito in stile fascista, fu affidato alla fine della seconda guerra mondiale a Giò Ponti perchè ne desse una immagine innovativa.
Un cammino che non si è fermato, e infatti a Palazzo del Bo non mancano nemmeno opere di arte moderna e contemporanea. Di Arturo Martini è la statua del Palinuro posta nella cornice della bellissima scala del rettorato di Giò Ponti e nelle molte sale del Bo ( come viene comunemente chiamato dai padovani) si trovano affreschi di pittori come Filippo De Pisis, Achille Funi, Ferruccio Ferrazzi e Gino Severini. L’opera più recente è del 1995 di Jannis Kounellis che realizza su una parete del Cortile Nuovo la scultura Resistenza e Liberazione.
Il Palazzo del Bò è visitabile esclusivamente con visite guidate, tutte le info le trovate qui
Comments
Ho visitato Palazzo Bo la scorsa primavera: una meraviglia! Mi sono incantata ad ammirare gli affreschi e sentire la sua storia. Una visita che consiglio a chiunque venga a Padova: un pezzo di storia da conoscere.
Mi fa molto piacere che ti sia piaciuta, tanto più che quella è stata anche la mia università! 🙂