Il padiglione della Svizzera di Expo è, a nostro parere, uno di quelli che maggiormente ha centrato l’argomento della esposizione universale, ne avevamo già parlato in questo post.
Non c’è da stupirsi quindi che abbia raccolto la provocazione dello chef stellato Pietro Leemann a mettere in discussione il menù del ristorante interno al padiglione.
Ma spieghiamo le cose con ordine.
Pietro Leemann è di origine svizzera ma da molti anni è a Milano dove ha aperto Joia, unico ristorante italiano vegetariano insignito della stella Michelin.
Qui ha trovato molti piatti della tradizione, ma un pochino troppo incentrati sul consumo di carne. Questo dice, oltre che essere un trend poco attuale, è anche un pochino in contrasto con il messaggio di Expo e del padiglione stesso che ricordiamo ha come motto “Ce n’è per tutti?”
E’ così che nasce l’idea di sensibilizzare il pubblico di Expo con un “confronto” tra cucina tradizionale e cucina vegetariana.
Lo chef del padiglione svizzero Jean-Yann Fuchs da una parte con la sua cucina tradizionale svizzera Pietro Leemann dall’altra con la sua cucina vegetariana, in mezzo il pubblico che decide i sapori che gli sono piaciuti di più.
La prima sfida vede è il tofu grigliato di contro alla salsiccia di vitello grigliata. Secondo round vede in campo i panini: al carpaccio vegetariano e parmigiano, versus il panino alla salsiccia e raclette. In ultimo pumpernikel all’hummus di ceci contro la mousse di coregone.
Il pubblico fa vincere i sapori vegetariani, e non c’è da stupirsi visto che stiamo parlando di uno dei più grandi chef europei del settore, ma il messaggio importante e forte che Leemann ha voluto far passare è che mangiare vegetariano non vuol dire rinunciare al sapore, non è un sacrificio che ti vuole far chiudere le porte al mondo gourmet.
E se a questo si può obbiettare che chi diventa vegetariano lo fa per scelta etica e non di gusto, ebbene proprio qui sta la parte più importante del discorso. Se tutti indistintamente rinunciassimo a mangiare carne e pesce non per sempre, ma per buona parte della settimana, ne guadagneremmo in salute noi, il nostro pianeta, e con buona pace della gola che sarebbe più che soddisfatta da sapori eccezionali come quelli che abbiamo potuto assaggiare al padiglione svizzero.