Come sa chi mi segue, ho fatto questo viaggio in Giappone insieme ai miei genitori e per questo motivo ho deciso di affidarmi nell’organizzazione di questo viaggio ad un tour operator per la prenotazione di voli e hotel. Quando nel programma ho visto la tappa dell’itinerario ad Hakone con soggiorno in un ryokan, da una parte sono stata contenta e curiosa, dall’altra temevo molto si trattasse di una stupidaggine “da turisti”.
Ma partiamo con ordine
Il Ryokan è un tipo di albergo tradizionale giapponese.
Nelle stanze si dorme sui futon poggiati sul tatami e si entra solo scalzi. Ad ogni ospite viene fornito uno yukata (un kimono informale in cotone) e uno haori ( la giacca che si indossa sopra i kimono e gli yukata ) da usare nelle aree pubbliche, come ad esempio la sala ristorante. La sala da bagno è comune e spesso è una onsen ( soprattutto se ci si trova in zona termale). Questo significa che nella vostra stanza avrete i servizi igienici ( water e lavandino ) mentre la doccia si trova come da tradizione nella sala da bagno comune.
Il Ryokan usualmente comprende anche i pasti. L’esperienza gastronomica è ovviamente tradizionale.
La cena viene servita tendenzialmente presto (verso le 18.30) e ci si reca in sala da pranzo indossando lo yucata completo di ciabattine che si trova in camera.
Anche la mattina viene servito un pasto importante, infatti la colazione tradizionale giapponese comprende tantissime preparazioni, praticamente tutte salate, ed è equiparabile ad un pranzo per quantità e sapori.
I Ryokan sono presenti in tutto il Giappone ma la loro più alta concentrazione è nelle zone termali.
Io ho fatto questa esperienza nella zona di Hakone, che oltre a trovarsi a ridosso del Monte Fuji è anche un’area termale appunto, ed è stato con mio grande stupore che ho realizzato che la totalità degli avventori, eccetto noi, erano giapponesi che si trovavano lì per fare le terme e quindi l’esperienza era tutto tranne che una cosa artefatta da turisti.
La Onsen letteralmente è una sorgente termale ( essendo un paese vulcanicamente attivo, il Giappone ha migliaia di terme sparse in tutto il territorio); il termine per estensione designa le strutture balneari situate intorno a una sorgente calda che vengono segnalate tramite questo simbolo che vedete qui sopra
Il nostro Ryokan aveva la propria onsen a nostra disposizione, ma esistono moltissime onsen che sono esclusivamente strutture termali senza alloggio. ( Così come esitono ryokan che offrono onsen ad uso esclusivo )
Ne avrete sentito parlare mille volte della questione tatuaggi. E’ vero, nelle onsen è vietato l’ingresso a chi ha tatuaggi. Tuttavia molte strutture si stanno ammorbidendo sulla questione, la cosa più semplice da fare è chiedere. Se andate in una località termale recatevi all’ufficio turistico e richiedete l’elenco delle onsen e, nel caso ne abbiate, facendovi specificare quali sono aperte anche a chi presenta tatuaggi. In ogni caso non pensiate che sia una regola proforma.
Le onsen sono quasi esclusivamente separate per uomini e donne ( a meno che non ne abbiate una ad uso esclusivo in quel caso potete usarla a piacimento ).
Normalmente si arriva in Onsen con lo yucata, appena entrate troverete un ingresso in cui dovete togliervi le ciabattine e restare a piedi nudi per accedere all’antibagno. Qui troverete degli armadietti o qualcosa di simile dove lascerete tutto ciò che avete addosso compreso l’asciugamano e completamente nudi potete accedere alla stanza da bagno vera e propria, l’unica cosa che potete portare con voi è l’ asciugamano piccolo che vi è stato dato che si può usare per coprirsi il pube con naturalezza finché si cammina verso la vasca.
Una volta entrati troverete una serie di postazioni formate da uno sgabellino, un catino, uno specchio, una doccia e prodotti vari da bagno ( shampoo, balsamo, bagnoschiuma ecc.) ( a volte mi dicono che i prodotti non sono forniti quindi è meglio chiedere anticipatamente se bisogna portarseli, io li ho sempre trovati)
Per prima cosa bisogna sedersi ad una di queste postazioni e lavarsi. E’ grandissima maleducazione entrare nelle vasche senza lavarsi, così come anche farsi la doccia in piedi.
L’aria nella stanza è caldissima e dopo un iniziale straniamento, diventa un rito molto piacevole che ricorda un po’ gli hamman turchi con la differenza che qui il silenzio è totale e nessuno guarda nessuno.
Dopo essersi lavati si sciacqua accuratamente la propria postazione e si accede alle vasche di acqua termale.
Queste sono vasche molto basse, (ci si sta seduti tenendo comodamente la testa fuori dall’acqua) con acqua termale parecchio calda, ( intorno ai 40 gradi ) e ce ne sono sia di interne che di esterne. La bellezza di una onsen è data proprio dalla bellezza del suo paesaggio esterno spesso fatto da giardini e vere e proprie composizioni zen.
Quando si è nella vasca si può usare il piccolo asciugamano per asciugarsi il volto o per tenere raccolti i capelli ( che non devono essere lasciati sciolti se lunghi in quanto non devono entrare in acqua ), ma mai e poi mai deve essere intinto nell’acqua della vasca.
Nella vasca non si nuota, non ci si tuffa, si sta fermi o al massimo ci si muove molto lentamente.
Il tempo di permanenza nella vasca è a piacere, si consiglia di non superare i 15 minuti, poi si può uscire dalla vasca e sedersi sul bordo oppure sciacquarsi con acqua fredda prima di reimmergersi nuovamente. Una volta finito si esce dalla vasca e ci si scrolla con le mani o con l’aiuto del piccolo asciugamano l’acqua in eccesso in modo da non accedere grondanti nell’antibagno dove si può recuperare l’asciugamano.
Qui si può approfittare delle varie postazioni munite di phon, specchio e creme varie per asciugarsi sistemarsi e rivestirsi in tutta calma.
Molti alberghi hanno i bagni pubblici, i cosiddetti sentō, il cui aspetto e codice di comportamento è lo stesso delle onsen ma che non hanno acque termali. Personalmente nel mio viaggio li ho trovati sempre tranne che a Tokyo ed era diventato un bellissimo rituale con cui concludere le giornate.
Gli orari dei sentō sono normalmente la mattina molto presto ( tipo dalle 5 alle 10 ) e il pomeriggio dalle 17 circa fino alle 25 ( si in Giappone per indicare l’una di notte si usa scrivere 25!!)
Come detto, abbiamo sperimentato ryokan e onsen nella stessa struttura nella zona di Hakone, area termale a ridosso del monte Fuji, il nome della struttura in cui siamo stati è Ichinoyu Shinkan
Questo ryokan è aperto fin dal 1630 e devo dire che ho veramente adorato questa esperienza.
La stanza era bella e ampia, ovviamente con tatami, porta scorrevole, tavolino per il tè con le “buche” per mettere le gambe e sedersi comodamente; lo yucata che ci hanno fatto trovare in camera era così delizioso che persino mio papà ha acconsentito a metterselo!!
La onsen piccina ma molto coccola, con vasca interna ed esterna. Inoltre ho apprezzato moltissimo anche il lato gastronomico.
La cena, servita nella sala da pranzo a tutti gli ospiti insieme e tutti vestiti con yucata e haori, ci ha permesso di provare un tipo di cucina casalinga che magari si fa più difficoltà a provare nei ristoranti. Dopo una serie di piccole portate, che potremmo definire antipasti, nel centro del tavolo è arrivato tutto il necessario per un abbondantissimo shabu shabu che è stato molto divertente da condividere tra noi tre ( oltre che buonissimo ).
Anche la colazione è stata molto particolare con una predilezione per i prodotti tipici della zona come per esempio i pesci di fiume essiccati.
Questo Ryokan si trova nel piccolo paese di Tonosawa, comodo perché molto vicino ad Hakone Yumoto, da dove partono i mezzi per esplorare la zona di Hakone con l’Hakone pass, ma nello stesso tempo ha una posizione veramente tranquilla immersa nella natura.
In ogni caso la zona è piena di strutture simili in cui fare l’esperienza, come potete vedere anche muovendovi nella mappa qui sotto