Quello di cui parliamo oggi non è il padiglione di un paese ma quello di uno dei più importanti sponsor e partner tecnici di Expo 2015, e cioè Enel Energia.
Ne parliamo per un motivo molto semplice, perchè il padiglione è veramente molto bello
Enel ha pensato un particolare sistema di distribuzione dell’energia per Expo, un sistema intelligente di partizioni ed ottimizzazioni chiamato smart grid.
Ed è proprio la smart grid che vuole essere rappresentata in questo padiglione, in quanto la ottimizzazione delle risorse del pianeta (che è in senso lato il tema di Expo 2015) passa sicuramente anche attraverso l’ottimizzazione dell’energia.
Il padiglione è una sorta di bosco virtuale illuminato attraverso una serie di lampade led, in cui si entra avvolti da immagini e suoni in continuo divenire.Ecco cosa ne dice l’ architetto Germàn Fuenmayor che ha realizzato il Padiglione Enel:
Il Padiglione Enel non è un volume contenitore, ma un vuoto. Non si tratta perciò di un’architettura, ma di paesaggio; e per questo possiamo parlare di un microcosmo.
Il primo livello parla della condivisone di energia, promossa da Enel con una smart grid, in cui tutti gli elementi sono parte attiva di un sistema di produzione e condivisione energetica.
In modo molto didattico, la smart grid viene rappresentata da una rete posta sul pavimento del Padiglione che ha la funzione di connettere gli spazi, trasmettere energia, condividere dati e dotare il Padiglione di un sistema di ventilazione.
Dal pavimento diparte un bosco verticale costituito da 650 pali di altezze variabili che, ispirandosi all’opera d’arte cinetica “I penetrabili” di Jesus Rafael Soto, immerge il visitatore in un’atmosfera giocosa, alternata a tre aree verdi in cui sono state piantate delle essenze scelte per il loro cambiamento stagionale. Questi pali in resina sono dei vettori illuminati con vari effetti, e contengono al loro interno il sistema audio e quello di raffrescamento.
Il terzo elemento del microcosmo è quello della control room, dove Enel mostra il funzionamento vero e proprio del sistema di gestione energetica. La control room è il cuore nevralgico del progetto, una sala raggiungibile da un percorso sinuoso sopraelevato lungo il quale un nastro informativo spiega la gestione dell’energia.