Il Padiglione Germania è uno di quelli di cui non si sente troppo parlare, eppure le lunghe file per l’ingresso ci hanno fatto spesso rimandare la visita.
Da fuori l’architettura, seppure un po’ fredda, è di grande impatto, ma quando a dentro non sapevamo bene cosa aspettarci.
Appena entrati una presentazione in varie lingue ci fa temere il peggio, ovvero una visita guidata, nello stile del padiglione Giappone e del padiglione Kuwait.
Invece la breve introduzione serve a dare il benvenuto e spiegare l’uso di un cartoncino provvisto di micro chips per l’interazione con i padiglioni, dopodichè la visita è libera.
La grande quantità di gente al suo interno si perdeva attratta da quello che le era più congeniale e si formavano così centinaia di micro ambienti da cui ognuno poteva interagire e ottenere reali informazioni.
Da ricette, a curiosità a informazioni su come coltivare una certa pianta.
Ma forse la cosa più bella del Padiglione Germania è il fatto che sia divertente. Concepito come un parco didattico per adulti non può non strapparti un sorriso per come ti fa venire voglia di mettere le mani ovunque!
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