Visitando le isole Canarie, l’ho già detto più volte, la strana sensazione che abbiamo sempre avuto, è stata quella di essere inspiegabilmente attratti dalla sua terra piuttosto che dal suo mare. Nonostante le splendide spiagge e il clima fantastico per goderne, la nostra attenzione e curiosità era dedicata all’entroterra di queste isole, ed è proprio nell’entroterra che esse custodiscono la loro storia e quindi le loro tradizioni. La Virgen de la Pena è una di queste, che merita di essere conosciuta.
Una cosa che ti incuriosisce percorrendo le strade di Lanzarote e di Fuerteventura è la presenza di poche chiese. Siamo abituati in Europa che dove poteva arrivare l’uomo lì arrivava la chiesa, spesso nei posti più inaccessibili, lì potevi trovare eremi o altri ordini religiosi che avevano messo radici. In queste terre invece non è così. Le chiese antiche sono pochissime, tanto che spesso alcuni paesini minori ne sono privi e le persone dovevano camminare tanto per raggiungere un luogo di preghiera.
Virgin de la pena è una chiesa che si trova poco lontano da Betancuria, l’antica capitale di Fuerteventura.
Al suo interno è custodita una piccola statuetta della Vergine Maria in alabastro portata a Fuerteventura probabilmente da conquistatori normanni nel XV secolo. Si dice sia stata trovata in una piccola grotta dai monaci francescani che vivevano nel convento di Betancuria dopo che qui fu nascosta per salvarla dalle incursioni del pirata Jaban. E molte e affascinanti sono le leggende che ruotano attorno a questa statuetta, e farsele raccontare dalla gente di Fuerteventura nel loro spagnolo così musicale vale potrebbe essere da sola una esperienza da vivere.
Ma ancora più affascinante deve essere prendere parte al grande fiume di gente che in abiti tradizionali e no da ogni parte dell’isola si mette in marccia. Ogni anno infatti, durante il mese di settembre ( questa cappella diventa l’epicentro della devozione popolare di Fuerteventura. Il venerdì che precede il terzo Sabato di settembre si celebra il grande pellegrinaggio in cui l’immagine della patrona Majorera viene spostata verso verso l’entrata del santuario per ricevere le offerte dei fedeli.
Questa antica tradizione ha fatto si che i piccoli scalini d’ingresso della chiesa presentino un profondo solco dove i fedeli nei secoli si sono inginocchiati ( come potete vedere dalla foto più sopra)
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