Quando fai una foto ci metti tutto te stesso, anima & corpo, conoscenze tecniche e “estro artistico”, ogni foto fatta e finita è una parte di te.
Ci hai messo tempo mentre la scattavi, attenzione alla luce, ai dettagli, a darle quella particolare angolazione che solo il tuo occhio riesce a vedere; ci hai messo altro tempo quando in studio l’hai post prodotta, prima bilanciandola e in seguito dandole quel tocco, quel non so che di diverso che il tuo estro personale riesce a darle.
Poi arriva il momento di pubblicarla online. Sul blog, su Facebook e talvolta anche su Instagram.
Arriva quel momento e la paura ti attanaglia, sicuramente mi ruberanno quella foto, me la ruberanno e la spacceranno per loro.
Per fortuna in quel momento viene in tua salvezza il watermark, ovvero il tuo marchio, da arricchire volendo con tanto di R cerchiata ad indicare che quel marchio è stato tra l’altro anche registrato.
Il waterrmark serve a questo, a salvare i tuoi diritti di fotografo. lo metti li sulla foto in bella mostra, magari al centro in modo da coprirne anche una parte, e chi fosse interessato a vederla interamente deve a questo punto contattarti per averla, ovviamente pagando. Giusto?
No, no, no e ancora no!!!!
Chi guarda un’immagine vuole vederla nella sua interezza, senza esser inutilmente disturbato da scritte, loghi o simboli. Soprattutto se è bella.
Se vogliamo proteggere le nostre immagini ci sono metodi molto più efficaci:
E in ultimo, con un po’ di orgoglio personale, cerchiamo di dare un taglio realmente personale alle nostre immagini in modo che a prima vista sia possibile riconoscere che quella foto è NOSTRA.
Se poi qualcuno su instagram si appropierà di quello scatto spacciandolo come proprio e ottenendo persino 100 like..siamo sicuri che sia un motivo sufficiente a deturpare ogni nostro scatto? Dopo che…
Ci hai messo tempo mentre la scattavi, attenzione alla luce, ai dettagli, a darle quella particolare angolazione che solo il tuo occhio riesce a vedere; ci hai messo altro tempo quando in studio l’hai post prodotta, prima bilanciandola e in seguito dandole quel tocco, quel non so che di diverso che il tuo estro personale riesce a darle.