Se vi mostriamo la foto qui sopra e vi chiediamo di dire dove sia stata scattata probabilmente penserete a qualche zona di guerra, oppure una città abbandonata di qualche zona dell’est europeo.
Se invece vi mostriamo quella più sotto probabilmente riconoscerete quello che è diventato uno dei simboli del tremendo terremoto del maggio 2012.
Ciò che fa più male dire è che entrambe le foto sono state fatte nello stesso posto meno di un mese fa.
Se l’anno scorso avevamo visto e documentato come volgeva Reggiolo a un anno di distanza dal sisma, oggi a distanza di due anni e mezzo dall’accaduto vi mostriamo come si presenta la cittadina di Finale Emilia.
Quello che vedete qui sopra è ciò che resta della famosa torre con l’orologio diventata celebre in tutto il mondo per essere stata immortalata metà in pedi e metà crollata il giorno dopo la catastrofe.
Il crollo ha tirato giù l’intera struttura e ora, a pochi metri, è stata eretta una nuova torre simbolica: una impalcatura con la campana e l’orologio, unici pezzi rimasti intatti di quel simbolo.
E’ stato piuttosto inquietante trovarsi nella piazza in cerca di quella torre ( non sapevamo ancora cosa ne fosse rimasto) , e venire attratti dal suono di quella campana. Sembrava di trovarsi di fronte ad uno spettro.
Si sa, la potenza dei simboli è questa, il loro potere evocativo va oltre la razionalità. E la razionalità dice che quella torre era di sicuro l’ultima cosa importante da salvare per rimettere in piedi Finale Emilia.
Il vero problema però lo descrivono tutte le altre foto. Finale Emilia è un paese ancora in ginocchio. Il duomo non è agibile, il comune neppure, le scuole sono ancora ospitate in una struttura prefabbricata, le transenne fanno parte dell’arredo urbano, il Castello delle Rocche è gravemente danneggiato… e sono passati quasi tre anni.
La prima volta che ho sentito parlare di Finale Emilia e delle sue tradizioni culinarie particolarissime ( la torta degli ebrei, le tagliatelle all’anicione) è stato per voce di Giovanna Guidetti chef de La Fefa, il ristorante stellato che si trova vicinissimo al Castello, il ristorante è stato danneggiato, ma si è rialzato. Così come tutte le persone che in questi due anni e mezzo non si sono lamentate e hanno lavorato, e che le prossime due domeniche continueranno la loro lunga tradizione del carnevale dei bambini…