Ce n’è per tutti? Padiglione Svizzera, Expo 2015

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Alzi la mano chi non ha sentito parlare del padiglione Svizzera di Expo 2015.

Impossibile non averne sentito dire, la confederazione Elvetica ha attirato attenzione di media e pubblico grazie ad un concept altamente simbolico e ad alto tasso di sensibilizzazione, che parte proprio dal motto impresso sulla parete frontale del padiglione

Ce n’è per tutti?

Come si presenta il Padiglione Svizzero di Expo 2015

Il padiglione svizzero è diviso in varie sezioni, con ingresso autonomo, ma il settore che ha generato questo passaparola e che è quindi più oggetto di visita è quello delle cosiddette torri.

Ovviamente, visto che sono Svizzeri, non c’è bisogno di fare lunghi quarti d’ora di coda sotto il sole per visitarle.

Piuttosto, appena entrati in Expo, vi consigliamo di recarvi al padiglione a prenotare la vostra visita. Vi verranno forniti dei biglietti gratuiti che indicheranno a che ora presentarvi, e in pochi minuti potrete accedere senza lunghe attese. Facile no? (vi consigliamo di recarvi subito a prenotare perché all’ultima nostra visita in Expo, alle ore 15 i biglietti della giornata erano già tutti esauriti)

Bene una volta arrivato il vostro turno, vi faranno salire con un ascensore all’interno delle torri, ad accogliervi degli steward che nella vostra lingua vi spiegheranno cosa state vedendo.

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Nella nostra visita siamo stati particolarmente fortunati: a condividere l’ascensore solo noi due e un’altra coppia. Italiani, giovani sui 35 anni, di aspetto piacevole e curato.

Il simpatico steward con una folta barba rossa ci spiega che quelle in cui entreremo in sequenza sono delle stanze piene di contenitori: nella prima le scatole contengono bustine monodose di caffè solubile (l’inventore del caffè solubile è uno svizzero, lo sapevate?  Motivo per cui hanno scelto questo prodotto come rappresentativo della loro nazione). Ci dice che nella seconda stanza troveremo delle scatoline di sale, (proveniente dalle miniere svizzere), continua dicendo che nella terza sala avremmo dovuto trovare delle mele (sapevate che in Svizzera esistono più di 1000 varietà di mele diverse?!?) e in ultimo che l’ultima stanza era quella che ospitava bottigliette di acqua (ovviamente di fonte Svizzera)

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Ci spiega che possiamo prenderne quante vogliamo, e dicendolo affonda una mano nel contenitore vicino a lui e se la riempie di bustine di caffè in un gesto molto emblematico, e poi continua dicendo di pensare a chi verrà dopo di noi, cosa che non ha fatto chi ha finito le mele e l’acqua delle ultime stanze, perché i contenitori non verranno mai più riempiti per tutta la durata di Expo.

Il sistema ideato dalla Svizzera infatti prevede che una volta finite interamente le risorse di un piano, il pavimento scenderà al livello inferiore , fino ad arrivare a terra e al completo esaurimento delle disponibilità.

Inutile rimarcare che la metafora con le risorse della terra è più che esplicita, facendoti pensare a quante volte consumi per facilità piuttosto che per bisogno, ma che così facendo precludi a qualcun altro di poter godere di quel bene, fino al punto in cui la risposta alla domanda Ce n’è per tutti? non diventa un mostruoso NO.

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Siamo nella prima stanza, il simpatico ragazzo con la barba rossa ci augura buona visita e ci lascia proseguire nella nostra esperienza.

L’esperienza è impattante, anche sapendo già in cosa consisteva, non ti lascia indifferente.

Gabrio prende una bustina di caffè, io non prendo nulla ma non resisto a sbirciare come si comporta la coppia che è insieme a noi in questa esperienza, e vedo lei prendere qualche bustina, e lui prenderne due. Penso che nonostante il grande messaggio del padiglione Svizzero, alla fine ci vuole più di un bel discorso per sensibilizzare le persone, penso che alla fine il richiamo della facilità e della gratuità vinca sulle remore morali superando quella piccola vergogna che non puoi non provare dopo che la cruda realtà ti è stata sbattuta così in faccia.

Entriamo nella seconda stanza e io prendo un cubetto di sale, per ricordo di questa esperienza e per la sua bella forma a cubo senza uno spigolo con sopra la scritta ” è tutta questione di equilibrio”, Gabrio non prende nulla. Proseguiamo attraverso le sale di mele ed acqua vuote e ci ritroviamo in ascensore con la stessa coppia con cui abbiamo iniziato la visita.

Appena entrati lei dice a lui qualcosa riguardo a che bel messaggio che ha lanciato il padiglione Svizzera a Expo, roba forte, roba che dovrebbe fare capire alla gente che non è così che si fa, e dicendo questo tira fuori il caffè dalla borsa dicendo: “io di caffè ne ho presi tre, ma voglio dire, più di tre cosa te ne fai?!”

Non voglio fare la moralista né ergermi a giudice dell’operato altrui (non più tardi di oggi a pranzo mi sono guardata lasciare aperto il rubinetto dell’acqua mentre lavavo l’insalata sprecandone una quantità enorme per la sola pigrizia di non aprire e chiudere il miscelatore) ma mi sono venuti i brividi.

Ce n’è per tutti? Padiglione Svizzera, Expo 2015 ultima modifica: 2015-06-18T10:04:14+01:00 da patrizia

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