Oostduinkerke è un normalissimo paese della costa delle Fiandre, ed è allo stesso tempo un luogo molto molto speciale.
Appena lo vedi non ha molto che sembra differenziarlo dagli altri paesi che si susseguono lungo il mare: le dune separate dalla spiaggia dalla strada e dalle rotaie del tram, i grandi condomini dove tutte le estati i belgi si riversano per passare la stagione estiva, e poi le villette basse più nell’entroterra con tutti i giardini ordinati e le ciclabili che ci passano davanti.
Però Oostduinkerke è entrato nella lista dell’ UNESCO, e non tanto per un luogo, ma per uno di quelli che vengono definiti patrimonio immateriale dell’umanità, e cioè per la pesca dei gamberetti a cavallo di cui vi parleremo ampiamente.
Si tratta di un particolarissimo metodo antico di pesca, che è sopravvissuto sulle coste di questo villaggio, e che ha profondamente cambiato le sorti e anche l’aspetto di questo posto.
Trattandosi di una cosa così particolare, che sempre più attrae l’attenzione di visitatori di tutto il mondo, una delle conseguenze più naturali è stata che a Oostduinkerke è nato un museo dedicato proprio alla pesca.
Il NAVIGO – Nationaal Visserijmuseum si trova in Pastoor Schmitzstraat, non propriamente sulla costa, ed è un bel percorso didattico ludico che illustra la vita sottomarina e tutto quello che riguarda la particolare pesca dei gamberetti a cavallo: quadri antichi che la ritraggono, documenti storici, e anche plastici che ricostruiscono come avviene, il tutto accompagnato da un fil rouge che è il design di tipo nordico che fa capolino sin dalla facciata del museo e che ironizza con tutti i suoi elementi.
Se la descrizione però non vi ha sufficientemente convinto a prendere una bicicletta e arrivare in questo angolo di Oostduinkerke, vi diamo una seconda ragione di fronte a cui non potrete che capitolare…
Peerdevisscher letteralmente vuol dire pescatore a cavallo, e infatti questa è storicamente la professione della famiglia che lo gestisce, compresa Corinne, la signora che vi chiederà le ordinazioni, che è stata una delle poche donne a praticare questa antica tecnica di pesca e le cui foto sono appese
Il Peerdevisscher è sempre pieno in modo inimmaginabile, è quindi praticamente obbligatorio prenotare.
Il menù ha alcune proposte, ma ci metterete poco a capire che qui si mangia una unica cosa: degli enormi piatti di filetti di pesce del mare del nord (delle specie di sogliole che si chiamano tongskes) con delle boule traboccanti patate fritte e insalata accompagnate da una ottima birra scura (ovviamente belga) fatta appositamente per loro dal birrificio Strubbe.
Una esperienza assolutamente da fare!!