Tratalias è un borgo che si trova nel sud ovest della Sardegna, nella regione del Sulcis, con una storia antica che iniziò intorno all’anno mille e continuò fino a quasi i giorni nostri sennonché dopo il 1970 il nucleo originario del paese fu abbandonato a causa della realizzazione del lago artificiale del monte Pranu, che rese inagibili le case col le sue infiltrazioni d’acqua.
Il nuovo paese sorse a poco lontano mentre il borgo fantasma con le sue belle case in pietra venne restaurato diventando una delle attrazioni della zona.
A dare speciale importanza al borgo è la (ex) cattedrale di Santa Maria di Monserrato che vi si trova al centro e lo domina interamente.
La cattedrale di Santa Maria di Monserrato
Costruita a partire dal 1212 è un vero gioiello romanico che fu intitolato, in epoca catalano-aragonese, alla Madonna di Monserrat.
La chiesa di Santa Maria di Monserrato conserva uno stile architettonico tardo-romanico che preannuncia l’arrivo del gotico: è lunga trenta metri, larga 13 e alta 12 circa, realizzata in pietra sedimentaria e vulcanica. L’interno è a pianta rettangolare, diviso in tre navate da arcate a tutto sesto impostate su pilastri quadrangolari sagomati. L’abside orientata a nord-ovest è semicircolare. La copertura è a capriate lignee. Le scale, esterne e interne, cariche di valore simbolico, rappresentano un unicum architettonico. La luce penetra da varie monofore laterali, rosone in facciata e bifora aperta sopra l’abside. Nella navata sinistra ammirerai un retablo del 1596, raffigurante la Madonna in trono fra i due san Giovanni, battista ed evangelista.
La facciata si articola in due ordini. Quello inferiore è tripartito e presenta specchi laterali lisci, decorati solo da una losanga (atro dettaglio originale). Al centro c’è il portale, architravato e sormontato da un arco a tutto sesto. Il secondo ordine è sormontato da un timpano. Facciata, pareti laterali e abside sono decorati da archetti pensili. Particolari sono le sculture sui capitelli del portale meridionale, di derivazione pisana, e il bassorilievo raffigurante due leoni sull’architrave del portale a nord. Un frontone forato da una luce a croce conclude il prospetto absidale.