L’ Arco dei Gavi di Verona è da pochi mesi tornato a nuova vita grazie ad un intenso restauro che l’ha completamente ripulito (anche da graffiti che ne avevano deturpato i basamenti) e che ne ha organizzato la zona circostante con un arredo urbano non invasivo ma capace di valorizzarlo.
Fu costruito dai romani nel I secolo d.C., ed è un raro esempio di arco celebrativo dedicato non ad un condottiero bensì ad una famiglia di privati cittadini.
Sebbene la sua forma rimandi a quella degli archi di trionfo, in realtà non può essere così definito in quanto si tratta di un arco celebrativo realizzato dalla famiglia Gavia, che grazie a particolari meriti ottennero dalla municipalità il permesso di farlo edificare a proprie spese sul suolo pubblico.
Come sede fu scelta una posizione molto prestigiosa: qui la via Postumia, che in epoca romana congiungeva Genova e il Mar Ligure con il Mare Adriatico, si congiungeva alla via Gallica. Nel corso dei secoli divenne una delle principali porte di accesso a Verona delle mura comunali prendendo il nome di Porta Nuova di San Zeno.
Ovviamente se guardate l’Arco dei Gavi adesso, tutto quello che ho scritto fino ad ora vi sembrerà impossibile, ed in effetti in origine l’Arco dei Gavi non si trovava dove potete vederlo ora!
Ponetevi in corso Cavour all’altezza della Torre dell’Orologio di Castevecchio, e dal marciapiede guardate in centro della trafficata strada, sul cui selciato in mezzo ai sanpietrini, potrete vedere dei rettangoli in marmo a filo strada, ecco questi rettangoli indicano dove si trovava in origine l’Arco dei Gavi di Verona, ogni rettangolo segna le originarie posizioni dei pilastri.
Il 29 agosto 1805 infatti le truppe di occupazione napoleoniche lo smontarono, ritenendo potesse ostacolare il transito dei carri militari.
E’ solo nel 1932 che esso fu ricomposto, dopo essere stato gelosamente custodito a pezzi sotto gli arcovoli dell’Arena, nell’attuale posizione!
Piccola curiosità: la ricostruzione dell’Arco dei Gavi di Verona avvenne seguendo i prospetti che ne aveva fatto Andrea Palladio
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