Balzi Rossi è il nome che identifica una spiaggia, delle grotte, un museo…tutte situate in una lingua di terra geograficamente italiana ma praticamente quasi una terra di nessuno.

Per arrivarci da Ventimiglia si prende la Strada Statale n1 verso la Francia, arrivati a Latte, al bivio si prende la direzione sinistra, quella che porta a Mentone per la strada bassa, quella che segue la costa. Usciti dalla seconda galleria di fronte a voi troverete subito le costruzioni dismesse della vecchia frontiera di stato. Questo slargo è diventato di consuetudine una zona di sosta per camperisti, sei praticamente in Francia, Mentone è lì a due passi, la Costa Azzurra inizia proprio qui.

Ma se si decide di fermarsi in questi pochi metri di suolo italiano e di dare una occhiata si avrà una bella sorpresa. Una piccola strada privata pedonale costeggia esternamente la galleria, porta ad un piccolo complesso residenziale, ma se si prosegue ancora per qualche metro vi si aprirà uno spettacolo sorprendente.

Le rocce,di un particolare colore rossastro, si alzano a ridosso del mare creando delle spiaggette frastagliate stupende, il nome infatti è dovuto dal tipico colore della roccia meteorizzata: una falesia alta circa 100 m formata da calcare dolomitico ricco di minerali ferrosi.

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Guardando meglio queste rocce, si scoprono delle cavità particolari, che ricordano l’orecchio di Dioniso di Siracusa come forma. La zona è piuttosto dimessa, quanto meno molto poco frequentata come è prevedibile vista la posizione, quindi è davvero enorme lo stupore quando troviamo davanti a noi un museo

Si tratta del museo preistorico dei balzi rossi

2 euro di biglietto per accedere ad un museo fondato nel 1898 da Sir Thomas Hanbury, in cui si raccolgono i notevoli reperti preistorici trovati all’interno di queste cavità usate come luoghi di sepoltura e non solo che testimoniano la presenza qui dell’uomo di Cro-Magnon ( 20000 anni a. C.) Due siti in tutta Europa raccolgono testimonianze simili: uno in Dordogna, l’altro è il Museo dei Balzi Rossi!