Mai avrei pensato di andare a visitare dei vigneti nell’isola di Lanzarote e invece le Canarie riescono ad essere uniche anche da questo punto di vista e una visita alla zona de La Geria vi farà capire perchè.
Ebbene si, quelle che vedete in queste foto sono delle piante di vite che, coltivate in questo particolarissimo modo, danno vita a questo paesaggio che ancora una volta devo descrivere come incredibile, paesaggio che si estende per oltre 5000 acri nella zona de La Geria
Siamo non lontani dal parco vulcanico di Timanfaya e la sfida umana di far crescere la pianta di vite in questa terra ha dovuto superare tre grandissimi ostacoli: le precipitazioni quasi nulle e la conseguente carenza d’acqua cronica dell’isola, il vento, il terreno vulcanico.
Verrebbe da chiedersi cosa spinga l’uomo a intestardirsi in questo modo caparbio contro la natura, ma dicono che è proprio la presenza di difficoltà a stimolare la genialità e così deve essere stato anche per i primi contadini che hanno avuto questa intuizione geniale che ha modellato il paesaggio de La Geria in questo modo unico.
L’intuizione è stata sfruttare la caratteristica del Picon ( sassolini di pietra lavica) che grazie alla sua porosità è in grado di assorbire l’umidità della notte e rilasciarla poi alla pianta dandole l’acqua necessaria per vivere.
Ma questo non sarebbe sufficiente: rimane ancora il problema del vento e del suolo vulcanico, che seppur in grado di rilasciare acqua non è certo un substrato idoneo a piantare una vite.
E quindi per prima cosa nel terreno sono stati scavati una serie di buche coniche, al centro della quale, una volta arrivati con non poca fatica allo strato di terra, si pianta una singola vite, poi si ricopre con uno strato di picon per garantire l’umidità, e in fine a bordo della circonferenza superiore del cono si alza un piccolo muretto a semicerchio perché la pianta venga protetta dal vento che soffia costante .
Il verde di una vita che sembrava impossibile e che invece ha cresciuto piante forti e nello stesso tempo delicate proprio come l’ottimo vino (all’80% Malvasia) che se ne ricava.
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