La storia della birra Baladin e del suo “inventore” Teo Musso sembra uscita dalla trama di un film, un film di quelli alla Big Fish per intendersi.
Teo Musso è indubbiamente un personaggio, di quelli che ami o odi, senza vie di mezzo. Le persone che lavorano per lui ne parlano come di un mito vivente: una personalità geniale, dalle mille intuizioni, fiuto per gli affari, comunicatore come pochi e anche molto amato dalle donne.
Birra Baladin la conoscono tutti, tutti i locali che si fregino di fare una certa ricerca nel campo o la tengono in listino o la hanno avuta. Tutti gli altri marchi sono arrivati dopo, dopo che Teo Musso ha spianato la strada.
Quando ti dicono che andrai a vedere dove è nato questo piccolo impero, tutto ti aspetti tranne che di arrivare a Piozzo.
Piozzo è un piccolo paese del Piemonte in provincia di Cuneo, di quelli con la piazza centrale, il comune e il bar che affacciano sulla piazza stessa e poco altro.
Ecco Baladin nasce in questa piazza, la birreria dove nasce il mito Baladin è lì e non ti capaciti come da lì possa essere nata una storia così importante.
Poi entri e capisci che ovunque si fosse trovato, Teo Musso avrebbe trovato la strada per sfondare. Un tendone da circo psichedelico ti racconta frammenti della sua vita fatta di incontri, di personaggi surreali che raccontati dalla sua bocca sembrano una favola che non sai se devi credere, ma che in fin dei conti non ti interessa saperlo.
A pochi metri dalla Birreria, un fienile è la sede del primo stabilimento di produzione, dove tutto p rimasto come allora, e dove Teo ti fa degustare i suoi esperimenti di birre affinate in botte.
L’azienda vera si trova poco lontano, non più in centro paese ma poco lontano comunque, a Farigliano. Anche lì dentro l’aria che si respira è la stessa, quella di una favola fatta di folletti e storie da circo.
