Questa di cui vi parliamo oggi è una delle esperienze più belle fatte in Corsica, parla di un luogo che più di ogni altro rappresenta, a nostro parere, la forza, l’intensità, la durezza e l’indimenticabile bellezza di questa isola.
Ci troviamo a nord ovest dell’isola, più o meno a metà strada tra i Calanchi di Piana e Calvi.
La strada costiera, la D81, qui sembra una strada di montagna, inerpicandosi con continue curve che svelano paesaggi stupendi. Avevamo sentito parlare di Girolata ed eravamo indecisi se visitarla, quando arriviamo al passo Bocca di Croce sono le due di pomeriggio, il parcheggio è semivuoto, la nostra prossima tappa per dormire è Calvi, dobbiamo decidere se raggiungere Girolata o visitare la riserva naturale di Scandola ( entrambi i luoghi sono patrimonio Unesco). Decidiamo di fermarci.
Bocca di Croce è il luogo da dove parte l’unico sentiero che in circa due ore e mezzo di cammino conduce al paese di Girolata, nell’omonimo golfo.
Si avete capito bene: un intero paese, un vero paese, a cui si può arrivare solamente via mare, oppure tramite il sentiero che accingevamo a fare.
Per affrontarlo sono necessarie: scarpe da trekking serie, acqua e parecchio tempo a disposizione non sottovalutando l’impresa.
Come visitare Girolata il paese in Corsica che si raggiunge solo in due ore di trekking Condividi il TweetLa prima parte del sentiero è in discesa e porta, in mezz’ora di cammino veloce , ad una delle spiagge più belle della Corsica, e che abbia visto in vita mia: la spiaggia di Tuare, quella della prima foto di questo post. La vegetazione verdissima arriva a lambire la spiaggia rossa contro cui si staglia un mare blu incredibile.
Siamo a circa un terzo del percorso per raggiungere Girolata. Da qui due diversi sentieri raggiungono il paese: uno che segue la costa camminando sopra le scogliere e uno che scavalca il promontorio oltre il quale si trova il villaggio. All’andata abbiamo fatto questa seconda opzione mentre al ritorno abbiamo intrapreso la via “marina”.
A posteriori vi consigliamo caldamente di scegliere la via costiera : probabilmente leggermente più lunga ma senza dislivelli notevoli, il sentiero montuoso invece presenta salite impegnative che nell’insieme hanno reso il cammino molto più lungo che con l’altro sentiero.
Dopo due ore di cammino veloce totali abbiamo raggiunto Girolata.
Quando lo vedi non ci credi, pensi che da qualche parte debba esserci una strada che tu non conosci, ti sembra assurdo che dopo aver camminato per ore in mezzo al nulla, percorrendo un piccolo sentiero, tu ti possa trovare davanti ad un paese vero, con un porto, un paio di bar e alcuni ristoranti.
Quando siamo arrivati ci hanno accolto delle ruspe erano in azione per costruire una casa e dei vitelli in spiaggia. Ci siamo fermati a bere una birra in uno dei bar del porto dove i pescatori giocavano a carte e bevevano acqua e menta e ci sembrava di essere in un film.
In estate il paese di Girolata si riempie di turisti che arrivano con le barche che partono da Calvi facendo giri turistici organizzati, ma quando siamo stati noi non c’era nessuno, a parte gli abitanti, che non sono pochi.
La voglia di sedersi a stare a guardare la vita di un posto così strano era tanta ma la strada per tornare è lunga e con una seria salita da affrontare e quindi si riparte.
Tornare nel sentiero fa una impressione strana, ti volti e Girolata è lì, mentre tu sei dentro un bosco, sopra delle scogliere che affacciano in un mare deserto: non credo che in Europa molti altri posti possano regalare sensazioni simili!
Seguendo il sentiero scogliero la prima parte del rientro passa velocemente, la spiaggia di Tuare con le luci che si scaldano per il tramonto è ancora più bella. Da qui ci vuole ancora un’ora di salita senza tregua per arrivare di nuovo alla striscia di asfalto.
Il sole è calato e siamo stanchissimi ( anche per aver dovuto camminare velocemente per non farci trovare sul cammino al buio) ma Girolata e il cammino per raggiungerla, è uno dei momenti della Corsica che abbiamo amato di più.
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