Expo 2015 è un gioiello architettonico. Si può tranquillamente dire che la maggiore attrattiva dell’esposizione universale siano proprio le costruzioni che ospitano le esposizioni più che le esposizioni stesse, che a volte in confronto, purtroppo, risultano un po’ deludenti o carenti di contenuti.
Ovviamente questo discorso ha le sue dovute eccezioni, e una di queste è il padiglione dell’Angola.
L’architetto è Paula Nascimiento e per quest’opera le è stata riconosciuta una menzione speciale dell’ArcVisione Prize 2015, riconoscimento che Italcementi assegna all’architettura femminile. Materiali facilmente smontabili e riutilizzabili, facciata ventilata che serve anche a filtrare luce naturale all’interno dell’edificio, tramite un motivo decorativo ritmato dalle geometrie tipiche dei tessuti angolani.
Tutta la grande esposizione che si snoda su 4 livelli, verte sul creare una vera esperienza conoscitiva del paese che rappresenta, e bisogna dire che l’obbiettivo è stato in gran parte raggiunto.
I vari livelli si articolano intorno ad un grande “albero” centrale che ha oltre una funzione strutturale, un grande valore simbolico in quanto rappresenta un grande baobab stilizzato. L’imbondeiro, questo il nome originale del baobab africano, è sacro nella cultura angolana, ed è da esso che si vuol fare iniziare il viaggio del visitatore.
Su questo grande albero vengono proiettate continuamente delle interviste ad alcune delle donne più rappresentative della società angolana e la scelta del percorso conoscitivo punta molto sulla figura della donna sia come detentrice della tradizione nella società, che come educatrice.
Il grande allestimento ti porta per mano per tutta la catena alimentare scoprendo ricette tipiche partendo dal seme di ciascun prodotto passando per le proprietà curative che gli alimenti possono avere
Interessanti anche le piccole sezioni del padiglione dedicate ad arte contemporanea e moda, oltre alla zona degli orti dove potrete scoprire, grazie a gentilissimo personale, com’è fatta la pianta dell’anans per esempio.
Da notare anche la bellissima divisa delle hostess indigene del padiglione.