Se sapete cosa sono le paste di Meliga quasi sicuramente siete piemontesi, o avete avuto a che fare in modo abbastanza intimo con questa regione italiana per qualche tempo, fatto stà che non c’è piemontese che io conosca che a nominarle non venga sopraffatto da uno spontaneo sorriso, come è tipico di tutte quelle cose che ti sono care e che magari ricordano la tua infanzia.
Di origine antica, si vuole che siano nati per necessità di fronte ad un cattivo raccolto che aveva fatto salire alle stelle il prezzo del frumento. I fornai cominciarono quindi a mescolare il fior di farina con il fumetto di mais, cioè con la farina ricavata dal mais macinata finissima. La peculiarità della macinazione molto fine favorisce la realizzazione di un biscotto dal gusto particolarmente definito e di struttura molto friabile.
La zona di produzione più tipica è quella del cuneese appunto e noi siamo andati in uno dei paesi in cui la tradizione della manifattura particolare di questi biscotti è più radicata: Pamparato.
Precisamente siamo andati a Valcasotto di Pamparato : un paesino di montagna, quasi al confine con la Liguria, tanto che il mare in linea d’aria è vicinissimo, piccolissimo dove non vi è quasi nulla a parte un centro di stagionatura dei formaggi di Beppino Occelli, e la Panetteria Nasi dove abbiamo potuto vedere come si fanno le vere Paste di Meliga
Uova fresche, burro, farina di primissima qualità…e poi intervengono le mani, che una a una girano l’impasto per dargli la tradizionale forma a frollino.
Due persone, un vecchio forno e un tavolo da lavoro, ma tanto tanto sapore!