Due giorni fa circa 10000 persone hanno sfilato a Verona in una manifestazione per i diritti civili.
Questa manifestazione si chiama Veronapride ed è stata uno dei tre gay pride che si sono svolti nella stessa giornata sul territorio italiano
Sapete chi è l’uomo in nero di questa foto qui sopra?
Si chiama Stuart Milk ed è forse il più importante portavoce internazionale dei diritti di gay e lesbiche, nipote di quel Harvey Milk, primo omosessuale conclamato a ricoprire una carica politica negli Stati Uniti, e che venne per questo assassinato.
Stuart Milk è stato ospite d’onore del veronapride e ha sfilato in mezzo alle altre 10000 persone per le strade di Verona.
C’erano tanti modi per cominciare a scrivere questo pezzo, ma credo che il modo migliore per parlare di un evento, a chi a quell’evento non c’era, sia quello di spiegare prima cosa quell’evento in realtà sia, al di là di quello che uno possa pensare: per non conoscenza, per preconcetto, per informazione distorta.
La nazione democratica è l’Italia. La minoranza in questione è la comunità di omosessuali. E dal momento che manifestare è uno dei diritti garantiti dalla nostra costituzione, qualsiasi argomentazione sull’opportunità di svolgere questo tipo di manifestazioni, dovrebbe morire prima ancore di essere detta. Al di là di ogni considerazione personale sull’argomento.
Detto questo, sabato scorso sulle vie di Verona è stata proprio una manifestazione sui diritti civili che si è svolta. La rivendicazione verte sulla possibilità di poter contrarre matrimonio civile anche tra persone dello stesso sesso, come da anni già possibile in molti paesi europei e come molto recentemente è stato sancito anche in Irlanda grazie ad un referendum popolare.
Lo stesso amore gli stessi diritti
questo infatti ero lo slogan della manifestazione raffigurato con un cuore rosso con un uguale bianco dentro a mostrare simbolicamente cosa si chiede.
Nessun privilegio, ma semplice uguaglianza.
Chi si aspettava caroselli di oscenità o sfide al perbenismo è rimasto deluso, chi ha sfilato per le vie di Verona non ha portato nulla più del proprio essere se stesso, chiedendo una parità di diritti ognuno per i propri motivi.
Chi perchè gay in prima persona e chi in rappresentanza di associazioni come Amnesty International che si battono per gli equal rights, qualsiasi essi siano.
Chi perchè personlamente toccato dalla problematica come l’associazioni dei genitori di figli omosessuali…
…e chi ancora, come noi e come i tantissimi altri etero presenti al corteo, perchè semplicemente siamo convinti che una società che nega dei diritti a qualcuno dei suoi membri, potrebbe prima o poi farlo anche a te.
E in quel momento vorresti che ci fosse qualcuno a lottare in fianco a te. Anche se quella cosa non lo riguarda personalmente