La Ciau del Tornavento: chef Maurilio Garola e la sua cantina di 60000 bottiglie

ciau del tornavento

 

Arrivare al ristorante La Ciau del Tornavento per la prima volta è un po’ destabilizzante: la costruzione in pieno stile littorio tutto fa pensare tranne che ad un ristorante.

Foto 26-05-15 20 10 35

Ed infatti l’austera costruzione del 1931 era l’asilo di Treiso (CN), paese nel cuore delle Langhe dove lo chef Maurilio Garola e sua moglie Nadia Benech, hanno aperto il loro ristorante.

La sensazione ti abbandona immediatamente una volta entrati. L’ampio open space arredato con modernità e  la grandissima vetrata che apre su un paesaggio che persino l’UNESCO ha deciso di includere tra i beni dell’umanità ti fanno subito sentire che sei arrivato in un posto speciale.

La cucina del Ciau del Tornavento, insignito della stella Michelin, è una cucina che guarda molto a questo territorio già di per sé pregno di una grande tradizione culinaria.

Fantastici i plin, che proprio dalla tradizione direttamente vengono, ma anche il cappuccino di seppia che poco ha a che vedere con la terra piemontese.

Ma il campo in cui La Ciau del Tornavento è assolutamente ineguagliabile è la cantina.

Una superficie che si snoda sotto la sala ristorante che sembra non finire mai, in cui sono custodite oltre 60000 bottiglie, tra le più grandi cantine del mondo. In una delle sale addirittura un caveau dove sono conservate le bottiglie più illustri.

Uno spettacolo da lasciare abbacinato anche il più convinto degli astemi!!

La Ciau del Tornavento: chef Maurilio Garola e la sua cantina di 60000 bottiglie ultima modifica: 2015-09-30T10:40:12+01:00 da patrizia

«

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *